CULTURA E SPIRITUALITÀ NEL PAESE CHE RISPLENDE
Alla scoperta di uno Stato poco più del doppio della Sicilia
Un antico proverbio cingalese recita: “È viaggiando che si trova la saggezza” e può essere un altro buon motivo per visitare questo piccolo stupendo stato dalle mille sfaccettature e bellezze, lo Sri Lanka, un’isola che colpisce i sensi e seduce i cuori. Lo Sri Lanka (in passato chiamata Ceylon) è un Paese insulare dell’Oceano Indiano, a sud dell’India. Il suo territorio variegato comprende foreste pluviali, pianure aride, altipiani e spiagge di sabbia. Il Paese è famoso per le rovine buddiste, tra cui la cittadella di Sigiriya, del V secolo, che comprende un palazzo e degli affreschi. Nella città di Anuradhapura, antica capitale dello Sri Lanka, sono custodite numerose rovine che risalgono a più di 2000 anni fa. A partire dal 1505, dopo secoli di civilizzazione portoghese, olandese e inglese, finalmente, nel 1948 Ceylon ottenne lo statuto di dominio autonomo nell’ambito del Commonwealth britannico con un governatore britannico e un primo ministro liberamente eletto.
Il 22 maggio 1972 cessò il vincolo con la corona britannica e nacque la repubblica libera e indipendente di Sri Lanka.Uscito nel 2009 da una lunga e sanguinosa guerra civile che ha divorato ingenti risorse finanziarie, costringendo molti dei suoi residenti a scegliere la via dell’emigrazione, il paese si sta dotando di infrastrutture turistiche di prim’ordine, grazie anche ad ambiziosi progetti governativi che mirano a fare di Sri Lanka, un concorrente della ben più rinomata Thailandia. Nonostante rimanga dubbia la possibilità per il paese di attrarre un cosÏ gran numero di turisti, è conveniente approffittarne per godersi una vacanza individuale a prezzi, tutto sommato, ancora irrisori. “Il Paese che risplende”, cosÏ è anche chiamata quest’isola (poco più di due volte la Sicilia) per la varietà del paesaggio e la ricchezza della storia che, nonostante la sua piccolezza, lascia al viaggiatore líimpressione, di essere riuscito solo a scalfire la prima delle tante anime che si muovono sotto la superficie abbagliante della “lacrima dell’India” altro nome di questo piccolo stato, vista la sua forma a goccia. I turisti saranno attratti dai grandi stupa, le statue d’oro del Buddha, le piroghe con le vele quadre, le piantagioni di tè a perdita díocchio, la foresta lussureggiante, gli onnipresenti elefanti e un mare stupendo color cobalto.Tra le tante meraviglie da non perdere: la spiaggia d’oro di Tangalla, un viaggio sul treno per Ella, affollato e pittoresco, per visitare le piantagioni del tè, il Tempio del Sacro Dente (di Buddha) a Kandy, la capi- tale culturale del Paese, Anuradhapura con i suoi monasteri in rovina e l’albero “più antico al mondo”, il Bundala e lo Yala National Park per un assaggio della straordinaria natura del Paese, l’Adamís Peak dove da oltre mille anni i pellegrini salgono a lume di candela per ammirare il sole che sorge dal luogo dove Adamo, si dice, abbia messo piede sulla Terra per la prima volta, le balenottere azzurre che saltano sulle onde al largo di Mirissa, fare shoppingnella capitale Colombo, bere tè tutte le volte che è possibile provandone tutti i misteriosi sapori e concedersi un trattamento ayurvedico, sono infine imperativi quasi categorici. Nell’isola sono state censite più di 3000 specie di fiori. L’orchidea cresce spontaneamente in un migliaio di varietà. Le piantagioni di tè introdotte dai Britannici nel XIX secolo si sono progressivamente estese a discapito delle foreste che ammantavano i fianchi del massiccio centrale. Scimmie, elefanti, zebu formano la fauna locale dell’isola cingalese e, quando in Europa è inverno, giungono a frotte nell’isola 400 specie di uccelli che si radunano sulle rive di laghi e lagune o in aree protette. La fauna marina è costituita da tartarughe, balene e delfini.
Lo Sri Lanka, insomma, è un piccolo paradiso terrestre come lo apostrofò secoli fa Marco Polo, che vale la pena o meglio è indispensabile visitare per tutti coloro che amano la natura, la spiritualità, il relax e culture tanto diverse da quelle occidentali.
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