“L’esperienza è il tipo di insegnante più difficile, prima ti fa l’esame e poi ti spiega la lezione”. Questa massima di Oscar Wilde nasconde tante verità. Sembra che l’attenzione verso un pericolo si riesca ad avere solo quando te lo trovi di fronte. Un modo di comportarsi che contravviene a tutte le opere di prevenzione che sono essenziali in molteplici campi della vita. Mai come in questo momento il discorso riguarda il pericolo di una pandemia che è in una fase regressiva, ma sempre pericolosa, e il pericolo di comportamenti violenti che purtroppo non riguardano solo i delinquenti, nei confronti dei quali non ci si deve arrendere, ma anche persone quasi insospettabili. Quello che lascia sgomenti è il dilagare della violenza per futili motivi anche fra persone che non appartengono al malaffare, ma che sono pronte a scattare per una spinta, magari involontaria, per un parcheggio, uno sguardo. Situazioni da far west che non hanno risparmiato il Vomero, anzi. Proprio la prevenzione, verificare dove potrebbero avvenire episodi violenti, in quali giorni, quali orari, è uno dei principali lavori delle forze dell’ordine che, però, in questi giorni spesso sono dovuti intervenire in emergenza, a giochi fatti. Una situazione che rende ancora più difficile il loro lavoro e rende molto meno sicuro il quartiere soprattutto adesso con la movida che ha ripreso quasi a regime. Una movida fuori controllo fatta di alcool, di tarda notte, di una voglia di uscire da un periodo difficile, che però non è costruttiva, ma rischia di degenerare in violenze inusitate. La scuola, anche per la pandemia, non riesce a svolgere in pieno il suo ruolo, le famiglie devono essere più presenti, una guida, perché un ragazzino di 14 anni deve potersi divertire in maniera sana, e la guida dei genitori diventa sempre più uno strumento indispensabile.

Giuseppe Porcelli

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