Consumo di alcool tra i minori
Sorveglianza in strada di Polizia Municipale e genitori
A causa del recente aumento del fenomeno di consumo di alcolici da parte dei minori, non solo al Vomero, ma anche a Chiaia e al Centro Storico di Napoli, la vigilanza urbana ha intensificato i suoi controlli. Il risultato non è stato confortante: sorpresi decine di ragazzini, anche di età inferiore ai 16 anni, a consumare bevande a loro vietate. Per questo motivo, nel solo nel 2019, sono stati fermati dalla Polizia Municipale circa 60 minorenni. Pare sia sempre più semplice per i minori procurarsi alcolici e sempre più frequente farne abuso, fino ad arrivare nei casi estremi al coma etilico. Quest’anno, nella notte di Capodanno si è registrato che il numero dei ricoverati per abuso di alcol al pronto soccorso del Cardarelli sia stato, per la prima volta, superiore a quello dei feriti da fuochi d’artificio. Le forze dell’ordine hanno provveduto a multare titolari di bar sorpresi a effettuare vendite illegali e, in casi estremi, a far chiudere locali. I ragazzi coinvolti, invece, sono stati affidati ai genitori, avvertiti di controllare i loro figli con attenzione. Per fronteggiare questa emergenza è nato il “Comitato genitori no alcol”, il gruppo Facebook creato dall’avvocato Gerardo Avallone che in pochi giorni si è ampliato fino a contare, ad oggi, oltre 2000 membri.
Un’iniziativa volta alla tutela dei giovani, il cui obiettivo è quello di comprendere la radice del problema e cercare soluzioni. Secondo i membri del gruppo, il primo passo per contrastare il fenomeno della diffusione di alcolici è quello di effettuare una sorta di ronda: i genitori avviseranno i baristi della loro supervisione, poi resteranno in zona per verificare che non avvengano vendite illecite ed eventualmente prestare soccorso a ragazzi in difficoltà. Le ronde si estenderanno poi oltre il quartiere Vomero, con l’obiettivo di espandersi a macchia d’olio in tutta Napoli, sperando di coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone possibile a un tema tanto delicato. “La colpa non è solo dei ragazzi, ma anche di noi genitori, dobbiamo metterci tutti insieme stando al fianco dei nostri figli e dei gestori. Far capire loro che stanno commettendo un reato” dichiara Gerardo Avallone, padre di due ragazzi adolescenti, che ha spesso constatato quanto i genitori siano assenti e ignari della movida scellerata dei loro figli. “Daremo una presenza sia al gestore, che dobbiamo tutelare ed affiancare, sia ai ragazzi per cui vogliamo essere dei punti di riferimento”.
Laura d’Avossa
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