Comportamenti poco…regali
Re Ferdinando di Borbone non amava che lo appellassero re Nasone per la sua caratteristica prominenza che tuttavia non gli impediva numerose vicende amorose, anzi, trovava pretesto per ricambiare a Corte con epiteti poco regali i parrucconi e le mummificate dame. Egli, nonostante ripetuti richiami della teutonica moglie Maria Carolina, agiva con comportamenti sconvenienti, specie in presenza di dignitari e di ambasciatori meritandosi pure la nomea di re Lazzarone.
Non disdegnava espletare platealmente i suoi bisogni corporali a Corte e per la relazione con Lucia Migliaccio di Floridia dalle volgari galanterie. Richiamato dal figlio, principe Francesco, che era l’antitesi del padre, dalla vita sobria quasi monastica, la cui propensione per il cibo come per la lasagna, per la quale era particolarmente ghiotto, si guadagnò l’epiteto di Lasa. Il re a sua volta, lo redarguiva: “Guagliò, tu penza a mammeta” riferendosi alle reciproche infedeltà coniugali, richiamandolo altresì al matrimonio con: “Lasa s’adda spusà”.
Ferdinando IV dedicava il suo tempo ai divertimenti ed alla passione venatoria, trascurando i doveri di Stato, fino ad indurre la regina Maria Carolina ad espletare tale compito, da essere nominata “unico uomo attivo della famiglia”, dove la storia da li a poco, avrebbe avuto altro esito con la fine della dinastia Borbonica.
di Mimmo Piscopo pittore
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