I commercianti del Vomero reagiscono alla crisi
di Iki Notarbartolo
È sempre un agire sano quello che porta al cambiamento e alla rinascita, e i commercianti del Vomero non ci stanno a restare fermi davanti alla crisi del settore che attanaglia un po’ tutti, e che, ultimamente, ha messo sotto i riflettori gli esercenti del quartiere collinare. A far discutere in questi ultimi tempi è stata soprattutto la chiusura di numerosi esercizi commerciali della zona collinare, a causa dello sconsiderato aumento dei canoni del fitto dei locali (15.000 euro in più sul canone mensile per i locali della storica Libreria Guida in via Merliani, per esempio, o il passaggio da 3800,00 a 14.000,00 euro per Caniglia). E’ determinata Patrizia Ciarnelli, commerciante vomerese e Presidente della nascente Associazione Vomero Commercio & Cultura, corporazione composta da insegne storiche di categoria che credono si possa ancora fare tanto per il quartiere, che hanno voglia di mantenere il decoro urbano e di creare eventi a sfondo culturale. “Bisogna reagire alle lamentele e alle difficoltà – dice la Ciarnelli -. La società civile insorge e si organizza in piccoli gruppi di persone che si riconoscono nell’ intento comune di guarire e ristabilire un modello morale di convivenza democratica. Siamo cittadini onesti, il cui obiettivo è quello di rendere vivibile, sicura e respirabile la propria città. Non si tratta di attività a scopo di lucro ma di desiderio di preservare il nostro lavoro e di crearne di nuovo. Se un ricorso storico di rinascita è alle porte, associazioni come questa, che decidono di lavorare in sinergia con altre e con le istituzioni, sono un segnale di assoluta speranza per le future generazioni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della quinta municipalità, Mario Coppeto che di recente ha lanciato un allarme sul rischio di giro di soldi sporchi nel quartiere. “Sembra strano potersi permettere canoni così elevati – precisa Coppeto – . II mio è un monito a controlli più attenti, ma ammetto che l’attenzione e la consapevolezza del commerciante sono aumentati. Tutto cambia, anche il mercato, e ci si adegua. Questa trasformazione va però monitorata con attenzione. Al Vomero ci sono realtà antiracket e soggetti che fanno coesione, ma ciò non basta, il mercato liberalizzato è pericoloso, perciò il controllo fiscale è fondamentale. Grande merito va anche alla professionalità delle forze dell’ordine che non hanno mai lesinato rapporti con noi delle istituzioni”.
Il Vomero rappresenta la municipalità di Napoli con il più alto numero di abitanti, la maggiore percentuale di laureati, di aziende commerciali, di centri di ricerca, il più grande polo ospedaliero della città, e da tempo le attività commerciali concentrate in questo quartiere partecipano in maniera più che consistente al Pil dell’intera Napoli.
“L’interscambio di idee tra più soggetti del territorio è fondamentale – ha aggiunto Coppeto -. In questo momento l’importante è reagire, fare rete, unirsi e confrontarsi come ha deciso di fare questa nuova realtà associativa di categoria “Vomero Commercio&Cultura”. La solitudine mette a rischio, facciamo squadra e non dimentichiamo quanto sia importante esaltare i luoghi e le persone che svolgono attività con impegno e vigore”.
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