Combattere la delinquenza con l’aiuto dei cittadini
Intervista al vicequestore di Napoli Monica Flaminio
L’atmosfera è formale, come è giusto che sia in un Commissariato di Polizia, ma la voglia di comunicare, di confrontarsi, di ascoltare i cittadini è tanta e il Vicequestore di Napoli, Monica Flaminio, subito ci spiega quanto sia importante far comprendere a tutti che bisogna avere fiducia nelle Forze dell’Ordine per aiutarle a svolgere il proprio lavoro e contrastare le attività criminali che, purtroppo, coinvolgono il territorio, non solo vomerese, ma di tutta la città.
Quali sono le principali criticità che ha dovuto affrontare da quando riveste il ruolo di dirigente del Commissariato P.S. Vomero ?
“Uno dei problemi più sentiti dal quartiere riguarda gli episodi di microdelinquenza spesso causati da giovani, se non giovanissimi, provenienti da altri quartieri della città, ma anche da chi il quartiere lo abita. Purtroppo, spesso si riuniscono in gruppi, e proprio il gruppo può fare danni maggiori. Piccole risse, furti, aggressioni sono i reati che vengono compiuti con maggiore frequenza.”
Quali possono essere i rimedi al ripetersi di queste situazioni?
“Come prima cosa è fondamentale l’educazione. Quindi, anche se sono concetti già ascoltati è bene ripetersi: il ruolo della famiglia, insieme a quello della scuola, è assolutamente di primaria importanza. I ragazzi, infatti, spesso vivono senza un vero punto di riferimento o con esempi sbagliati. Solo in un secondo momento, quando purtroppo il ragazzino già sta compiendo atti contro la legge, intervengono le Forze dell’Ordine.”
Ci sono giorni, luoghi e orari, durante i quali vengono compiuti reati con maggiore frequenza?
“Di sicuro i fine settimana sono le giornate più a rischio, in particolare negli orari serali. Mentre i luoghi spesso cambiano. Una volta individuato, infatti, il posto dove c’è un’elevata possibilità che accada un evento delinquenziale, cerchiamo di presidiare il territorio. Ovviamente ogni spostamento di luogo viene poi seguito dagli agenti in servizio.”
Come mai viene scelto proprio il Vomero?
“Le risposte possono essere due: perché offre numerose possibilità di divertimento e svago con ristoranti, pub e bar di vario genere, e perché è facilmente raggiungibile con la metropolitana. Anche per questo abbiamo realizzato di recente un’operazione di “Alto impatto”, aumentando i controlli nelle zone con maggiore affluenza di persone, che ha portato all’identificazione di 273 persone di cui 62 con precedenti.”
Cosa deve fare il cittadino vittima o testimone di un reato?
“Il cittadino deve comprendere che il Commissariato è parte integrante del territorio, deve avere fiducia nelle Forze dell’Ordine e diventare parte attiva della società, ad esempio, denunciando episodi delinquenziali ai quali ha avuto la sfortuna di assistere. È necessaria un’importante inversione di tendenza per poter ottenere risultati stabili per il miglioramento della vita nel quartiere, e della città in generale.”
In alcune occasioni il cittadino vive una certa soggezione nei confronti degli agenti di Polizia e si rivolge loro solo in casi di estremo pericolo.
“Gli agenti vivono a contatto con le persone. È importante che vengano considerati parte della loro realtà quotidiana. Quindi, se è vero che sono un riferimento in caso di pericolo, è altrettanto vero che possono essere di supporto anche nelle attività normali della vita del cittadino.”
Alcuni problemi di violenza sono causati anche dai gravi problemi di viabilità, soprattutto in alcune zone della movida.
“Per questo tipo di tematiche coordiniamo le nostre attività con gli altri corpi delle Forze dell’Ordine e ascoltiamo le diverse parti coinvolte dai comitati ai gestori dei locali, per cercare di limitare i disagi e intervenire rapidamente in caso di difficoltà.”
In quasi tutti i discorsi affrontati emerge la centralità del ruolo dell’educazione scolastica.
“È certamente così. Per questo nel mese di ottobre abbiamo partecipato ad un evento sull’antiracket con il liceo Mazzini presso la V Municipalità. Queste iniziative sono essenziali per sensibilizzare anche i più giovani a temi così gravi. L’educazione scolastica aiuta i ragazzi a non emulare comportamenti negativi e indica la strada migliore da percorrere.”
Giuseppe Porcelli
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