Collana: una corsa contro il tempo
Svelati i termini della convenzione Giano-Regione
A due anni dalla chiusura, sit-in per sollecitare l’inizio dei lavori
Un mutuo di sette milioni di euro richiesto da Giano all’Istituto di Credito Sportivo (la banca del Coni) per ristrutturare lo stadio Collana e l’azzeramento dei canoni annuali per i prossimi 15 anni concesso alla stessa Giano dalla Regione Campania. Vomero Magazine è in grado di rivelare la convenzione per “l’affidamento in gestione e l’utilizzo dello stadio Collana” tra la Regione Campania, proprietaria della struttura, e la società Giano, aggiudicataria del bando. Nella convenzione, la società rappresentata dall’architetto Paolo Pagliara e dall’ex rettore dell’Università Parthenope, Gennaro Ferrara, precisa che la copertura finanziaria necessaria per il restyling del Collana in vista delle Universiadi del prossimo luglio “verrà assicurata dal ricorso al Credito Sportivo”, con un mutuo di sette milioni di euro “a medio-lungo termine per la costruzione, l’ampliamento, la ristrutturazione, l’attrezzatura e il miglioramento degli impianti strumentali all’attività sportiva”; e ancora per la “ristrutturazione ed il miglioramento di luoghi ed immobili destinati ad attività culturali”. A garanzia del finanziamento, si legge nel protocollo, “sono previste a favore dell’Istituto delegazioni di pagamento rilasciate ai sensi di legge, garanzia reale o immobiliare o fidejussoria”.
L’altra novità rilevante è l’azzeramento del canone annuo. “I canoni per i primi 15 anni saranno interamente compensati”, si legge nella convenzione, e questo perché la Regione ha chiesto a Giano di non destinare le superfici della tribuna su lato piazza Quattro Giornate (1600 mq) ad un punto ristoro-bar, come da progetto presentato in sede di gara, ma ad attività sportive anche a scopo di lucro. Sono stati così ricalcolati gli incassi complessivi stimati e il disavanzo è pari ad oltre 4 milioni di euro per 15 anni di concessione. Da qui, l’azzeramento del canone.
Infine, non sarà più possibile procedere alla realizzazione originariamente prevista delle coperture delle due tribune, e dunque neanche all’installazione dei pannelli fotovoltaici: le opere andrebbero in conflitto con i progetti Aru per le Universiadi. Con i pannelli fotovoltaici, Giano aveva calcolato una riduzione dei costi relativi ai consumi energetici dell’80 per cento. Per compensare i maggiori costi, la società potrà “stipulare in esclusiva con soggetti terzi, contratti per la fornitura di ulteriori servizi (es. antenne comunicazioni)”.
I lavori dovrebbero partire tra fine febbraio ed inizio marzo. Giano si occuperà del blocco palestre di via Ribera, blocco tribuna lato piazza Quattro Giornate di Napoli, palazzetto dello Sport, pista di pattinaggio e sistemazioni esterne.
Nel contempo, con un finanziamento regionale di 2 milioni di euro a valere sui fondi delle Universiadi 2019, il Commissario per le Universiadi provvederà ai restanti lavori riguardanti il campo di gioco e la pista di atletica, la tribuna lato Vico Acitillo e la piscina. L’attuazione degli interventi consentirà, in tempo utile per lo svolgimento delle Universiadi, l’utilizzo del campo di calcio, della pista di atletica e locali di servizio. La volontà è quella di portare al Collana gli atleti dei lanci (disco, martello, giavellotto e peso) per gli allenamenti. Da settembre, l’impianto sarà restituito alla fruizione delle associazioni sportive: Pagliara avrebbe già trovato un accordo di massima con alcune società. Occorre, infine, registrare la protesta di molti tra sportivi, allenatori, dirigenti e cittadini. Lo scorso 26 gennaio infatti, a due anni dalla chiusura del Collana, si è tenuto un sit-in per sollecitare l’inizio dei lavori. A gennaio, Giano ha preso possesso dell’impianto esclusivamente con qualche postazione logistica, camion e materiali. Mentre la Regione attende il completamento della procedura relativa ai bandi di gara (45 giorni da metà gennaio). Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli, si chiede se ed in che tempi “la pratica di finanziamento per i sette milioni di euro sarà accettata”. “Il cronoprogramma dei lavori ha accumulato settimane di ritardo, bisogna assolutamente rispettare la data di fine giugno”, dice il consigliere comunale Marco Gaudini. “Siamo preoccupati perché l’Aru non ha ancora portato i suoi operai per iniziare i lavori”, dichiara, infine, Rino Nasti, tra i promotori della protesta.
Marco Caiazzo
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