Collana, sprint per la riapertura
In primavera nuova chiusura per rifare la pista di atletica
“Stiamo lavorando per mettere in sicurezza l’impiantistica di tutte le attività che si svolgono al Collana: ginnastica, nuoto e pallanuoto, atletica e quanto altro. Vogliamo che tutte le strutture abbiano una nuova vita e siano ripristinate perfettamente. Dunque attenzione non soltanto alla messa in sicurezza, che resta comunque prioritaria, ma anche alla bellezza, alla funzionalità e alla modernità”. Raimondo Pasquino, presidente dell’Agenzia Regionale Universiadi (Aru), prevede un futuro roseo per il Collana. Lo stadio del Vomero ha atteso quasi 6 mesi dalla sua chiusura, avvenuta il 25 gennaio scorso, per vedere il primo operaio al lavoro. Il treno è partito dopo l’accordo tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ed il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che hanno fatto fronte comune per superare l’emergenza. Il Collana sarà gestito dall’Aru fino all’estate 2019, quindi la Regione (proprietaria) lo darà in concessione al Comune.
La struttura, dunque, sarà riaperta utilizzando parte dei fondi destinati alle Universiadi, oltre 270 milioni complessivi stanziati da governo e Regione per mettere a regime stadi e palasport di tutta la Campania. A lavorare negli spazi del Collana sono gli operai della Sma Campania, società di Palazzo Santa Lucia. Il primo passo è stata la pulizia da erbacce e arbusti, quindi si è proceduto alla messa in sicurezza dell’impianto nella parte esterna, lato piazza Quattro Giornate e Vico Acitillo, per evitare la caduta di calcinacci. Infine, interventi mirati in tutte le palestre che dureranno altri 50-60 giorni.
“Gli operai hanno lavorato anche ad agosto, nella nostra città non è così scontato che accada. A metà settembre faremo una road map”, spiega Pasquino prima di scendere nei dettagli. “Abbiamo l’ambizione di chiudere il cantiere nella palestra di scherma entro fine settembre. Nelle altre aree lavoreremo, invece, fino a fine ottobre, quindi riapriremo per permettere alle associazioni sportive di lavorare ed ai ragazzi di fare sport in una struttura di riferimento per tutti i cittadini del Vomero e non soltanto”. Questi i tempi ufficiali della prima tranche di lavori per l’impianto sportivo del Vomero.
La seconda parte inizierà nella primavera 2018: “Dovremo chiudere di nuovo il Collana, ma è tutto concordato. Abbiamo bisogno di tempo e spazio per farci trovare pronti per le Universiadi in programma a Napoli e in tutta la Regione nell’estate 2019”.
L’intervento più importante, in quel caso, riguarderà il rifacimento della pista di atletica: “Faremo grandi cose. Soprattutto mi fa piacere – dice ancora Pasquino – che si stia lavorando in un clima nuovo, di condivisione e non di divisione.
Questo è un nuovo corso con spese ben definite, ogni ente pubblico si assumerà le proprie responsabilità e dovrà rispondere dei compiti assegnati”.
Pasquino immagina un Collana “vecchio stile”: “Uno stadio che possa accogliere moltissimi sport: penso anche al rugby, il mio sogno è riportare la palla ovale al Vomero come negli anni Sessanta, quando la Partenope vinse due scudetti su quel terreno di gioco. E poi – perché no – mi piacerebbe vedere la pallanuoto con la Cesport che è stata promossa in A2. Sarebbe un gran bel salto di qualità per il Collana”. C’è spazio anche per gli altri impianti: “Moltissimo faremo anche alla Scandone e al San Paolo, dove è previsto il rifacimento della pista proprio come per il Collana. E poi attenzione a impianti che solo sulla carta sembrano secondari. Stiamo lavorando bene col Comune, che ha messo in piedi una squadra valida. E anche la Regione è molto attenta in questa fase e molto disponibile a recepire le nostre richieste. Essere pronti per la primavera del 2019 è la nostra priorità. Ad aprile 2019 le delegazioni dovranno trovare gli impianti in piena efficienza e con le richieste soddisfatte per ospitare 10 mila atleti di 170 paesi”.
Pasquino è reduce dalla trasferta a Taipei, la città che ha ospitato l’edizione 2017 delle Universiadi: “Ho sfilato sotto la bandiera italiana e raccolto il testimone per la prossima edizione. Abbiamo molto da imparare sulla parte organizzativa, ma ci stiamo sforzando per fare delle Universiadi 2019 un’occasione di successo per l’Italia intera.
Io spero che nei prossimi anni Napoli e la Regione Campania presentino la propria candidatura per le Olimpiadi 2032.
Sono convinto che dipenderà anche da come andranno le Universiadi. Vogliamo dimostrare che c’è una classe dirigente di primo livello, in grado di accogliere una grande manifestazione internazionale.
Il rilancio del sud passa anche da qui”.
Marco Caiazzo
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