CHINATOWM AL VOMERO?
Alcuni la definiscono l’invasione cinese del Vomero. Dando il giusto peso e facendo le debite proporzioni il fenomeno è comunque degno di nota. Ad oggi, infatti, sono almeno 25 gli esercizi commerciali cinesi che operano sul territorio. In assoluto ovviamente non c’è nulla di male. Il problema sorge laddove a questo fenomeno di allargamento si contrappone la triste chiusura di numerose botteghe storiche del quartiere che sta pian pian cambiando, in maniera radicale, la sua fisionomia. Ma il problema riguarda soprattutto la capacità di spesa di chi investe. Il caro fitti, infatti, impedisce ad alcune attività di sopravvivere mentre altre, evidentemente, riescono invece a sostenere costi, anche molto esosi, traendo comunque un profitto sollevando così perplessità nella concorrenza. Un problema che non riguarda solo il boom delle attività cinesi, ma la gran parte delle nuove aperture nel quartiere, e riguarda diversi ambiti: dal commercio alla ristorazione. Siamo in un mercato libero e questo dovrebbe permettere un allargamento dell’offerta.
Senza questi investitori però potrebbero esserci locali sfitti che finirebbero con essere solo un danno per la vita quotidiana del quartiere.
Inoltre il negozio cinese, spesso bistrattato, finisce con l’offrire prodotti a bassi costi che attare comunque una clientela numerosa. Bisogna, quindi, giudicare con equilibrio, ma anche controllare che venga tutto fatto nel rispetto delle norme vigenti. Perché solo garantendo una concorrenza leale è possibile far sviluppare un mercato che sta vivendo un duro periodo di contrazione.
Cristiano De Biase
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.