CHI TROVA UN BIGLIETTO TROVA UN TESORO
L’ODISSEA DEI CITTADINI ALLA RICERCA DEI TITOLI DI VIAGGIO
Passeggeri costretti ad una caccia al tesoro per trovare i biglietti, distributori automatici che non erogano resto o sono fuori servizio, addetti al controllo dei titoli di viaggio che permettono ai passeggeri, viste le difficoltà, di accedere a bordo senza timbrare i ticket. Queste sono solo alcune delle difficoltà che si affrontano per viaggiare su rotaia al Vomero, ma non solo. Ma come si è arrivati a questo? La distribuzione dei titoli di viaggio nelle biglietterie autorizzate fa capo al Consorzio Unico Campania presso il quale confluiscono tutte le aziende di trasporto pubblico (ANM, Ctp). Per la distribuzione dei biglietti, con il cambio di regolamento avvenuto circa un anno e mezzo fa, il Consorzio si era affidato ad una società privata (Giraservice), mediante gara. Purtroppo, però, la società ha avuto difficoltà economiche e ciò ha causato problemi di distribuzione e, di conseguenza, l’esaurimento delle scorte di biglietti che le singole aziende di trasporto avevano acquisito. Così il Consorzio ha deciso un cambio temporaneo nella distribuzione, la situazione è migliorata, ma i problemi non sono finiti. Ostaggi e vittime di queste dinamiche, come al solito, i cittadini che dovrebbero, invece, essere gli ultimi a pagare le conseguenze dei disservizi legati al territorio. “Adesso la situazione sembrerebbe essere rientrata”, dice Nino Simeone, consigliere comunale e presidente della commissione trasporti, “ma ancora oggi ci arrivano lamentele da parte dei cittadini e sono pochi i rivenditori dei titoli di viaggio”. Allo stato attuale, infatti, sono solo i tabaccai e i giornalai gli addetti alla vendita dei ticket e un allargamento della base per la distribuzione non guasterebbe per risolvere il problema dell’irreperibilità dei biglietti.
Purtroppo, l’aggio sulla vendita dei titoli di viaggio è esiguo e spesso i singoli esercenti, come i bar e gli alimentari, non si assumono il rischio di anticipare le spese avendo un margine di guadagno così ridotto. I problemi sull’irreperibilità dei ticket potrebbe essere risolto, almeno in parte, dai distributori automatici che, però, sono in gran parte spesso fuori uso. Quando si ha la fortuna di imbattersi in uno funzionante questo non eroga resto oppure costringe il passeggero a comprare solo la tipologia di biglietti rimasti disponibili, senza possibilità di scelta. “Anche i distributori automatici sono dati in gestione al Consorzio Unico Campania, purtroppo la loro manutenzione è pessima” aggiunge Simeone “il sistema della bigliettazione andrebbe rivisto a 360°”. I problemi per il passeggero non finiscono qui, perché non riguardano solo chi ha intenzione di comprare regolarmente i ticket, ma anche per chi ha voglia di usufruire del servizio dei trasporti tramite abbonamento. Nella fermata della Metro di piazza Vanvitelli, ad esempio, per gli abbonamenti annuali il rivenditore non è munito di pos, e gli acquisti possono essere effettuati solo in contanti. Per non costringere i passeggeri ad avere in tasca consistenti somme di denaro, per assicurarsi gli abbonamenti, bisognerebbe, anche in questo caso selezionare, i rivenditori utilizzando criteri organizzativi funzionali decisi dallo stesso Consorzio. In un modo o nell’altro i passeggeri riescono sempre a viaggiare, chi lamentandosi, chi disinteressandosi di quanto accade, chi approfittando della situazione, ma restano tutti vittime di situazioni gestite male che presentano ogni giorno un nuovo disservizio.
Riccardo Rubino
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