CHE FINE HA FATTO LA TARGA DI LARGO CAROSONE?
A.A.A. CERCASI TARGA
Come celebrare i 20 anni dalla scomparsa di Renato Carosone? Facendo sparire la targa nel largo a lui intitolato tra via Paisiello a via Gino Doria. Un enigma su cui tuttora s’interrogano gli abitanti del Vomero. Trascuratezza, vandalismo, poco interesse al decoro? Le ipotesi sono molteplici.
Nel marzo del 2018, alla presenza del Sindaco di Napoli e dell’assessore Alessandra Clemente, si svolse la cerimonia di intitolazione di tre targhe commemorative in altrettanti luoghi del quartiere, dedicate a illustri personaggi della nostra città, precisamente: la rotonda Sergio Bruni tra via Gemito e via Rossini, la rotonda Roberto Murolo tra via Rossini e via Paisiello e largo Renato Carosone all’incrocio tra Via Paisiello e Via Doria. In quell’occasione il Sindaco sottolineava “l’importanza di questo tipo di iniziative, con cui si recupera la grande memoria storica della nostra città, proiettando Napoli nel futuro attraverso la sua cultura e la sua storia”.
Si tratta di Iniziative volute dalla commissione toponomastica del Comune di Napoli, finalizzata al recupero dell’identità storica della memoria della città. Ma sfortunatamente, poco dopo l’inaugurazione, anche a causa delle note carenze nella manutenzione ordinaria e straordinaria dell’esiguo verde pubblico presente nella nostra città, le aiuole in questione, ospitanti le epigrafi commemorative, hanno cominciato a versare in uno stato di abbandono del manto erboso, e a diventare ricettacolo di rifiuti, anche a causa della mancanza di adeguata recinzione. Ciò ha ben presto suscitato l’indignazione dei tanti estimatori dei grandi artisti, al quale i larghi sono stati intitolati. La sorte peggiore è toccata proprio al largo Carosone con la scomparsa improvvisa della targa.
Il mondo associazionistico insieme ad alcuni esponenti della politica locale si sono finora vanamente rivolti agli uffici della toponomastica comunale, per promuovere le più opportune indagini tese alla risoluzione dell’inspiegabile sparizione. Si auspica dunque che la targa venga riposizionata nell’aiuola in questione, nel contesto di un idoneo programma manutentivo che ne assicuri pulizia e decoro, ripristinando l’area erbosa e dotandola, nel contempo, di sistemi di videosorveglianza tesi a individuare e sanzionare coloro che ancor oggi continuano ad usare le aree di verde pubblico della nostra città come sversatoio di rifiuti, oggetti e suppellettili di ogni tipo. Purtroppo, a Napoli, mentre il verde piange, l’inciviltà è un’erba cattiva dura da estirpare.
Marcello Ricciardi
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