C’era una volta una gatta
La storia di questo mese dimostra, ancora una volta, come gli animali migliorino le nostre vite e quelle di chi ci sta accanto. La nostra ospite, la Signora Claudia Gaverna, ci parla infatti della sua esperienza con una gattina davvero speciale:«La prima volta che mi corse incontro, a zampette quasi unite per la velocità, esclamai:“Ma come corri, quanto sei bella! Tu galoppi! Sei proprio una Galoppyna!”». Come in tanti parchi, anche in quello della Signora Claudia dimorano dei gruppetti di felini, e Galoppyna, da ultima arrivata, ha dovuto sottostare alle gerarchie del gruppo, mostrandosi timorosa nei confronti degli individui più grandi, finché qualcosa cambiò.
«Sparì per un po’, per poi tornare con la pancia che… quasi toccava terra! Chissà dove aveva vissuto la sua avventura amorosa, ed ora era riapparsa per partorire.» Ciò cambiò completamente i rapporti di forza:«Fulminava gli altri gatti con lo sguardo e dava loro delle possenti zampate se si avvicinavano, col risultato che non osavano più toccare il cibo che le altre signore mettevano a turno sul muretto.» Certo, perché nel frattempo Galoppyna era diventata la beniamina del parco e la protetta delle altre “gattare”, ognuna delle quali la chiamava a modo suo:«Scoprii infatti che un’altra signora la chiamava Plantina perché si metteva al sole nella pianta e un’altra ancora Ulisse perché aveva viaggiato a lungo per poi tornare! Tutte pazze di lei!»
Il tempo passava e, alla fine arrivò il giorno tanto atteso:« La mattina dello scorso 11 aprile, abbiamo trovato la sorpresa. Galoppyna aveva dato alla luce quattro micini e li aveva disposti in una grossa pianta davanti al portone: due tigrotti, uno grigiolino con i calzini bianchi e un aranciotto col petto bianco! Se ne stavano lì, strizzando gli occhi, attaccati a lei che, con aria sofferta ma soddisfatta, li allattava.» Quando una nuova vita viene al mondo, è sempre – indipendentemente dalla specie – un momento di grande gioia; sfortunatamente non tutti la pensano in questo modo, e in virtù di ciò le signore corsero ai ripari:«Cercammo di metterli al sicuro in uno scatolone, tappezzato da morbidi strofinacci, per portare tutta la famiglia all’esterno del cortiletto che dà su via Timavo, dalla parte del garage. Ma non ci fu possibile: appena prendevamo un batuffolo in mano, la mamma ne rimetteva un altro nella pianta!» Con l’arrivo del cattivo tempo e delle piogge, sono arrivati anche i primi problemi, ma le signore non si sono perse d’animo, e, mettendo assieme un vecchio trasportino, della plastica e delle mollette da bucato, hanno creato un riparo sicuro per la famigliola.
Ma cosa ne sarà ora dei mici?
Uno dei tigrati purtroppo non ce l’ha fatta, ma tra pochi giorni gli altri verranno adottati da persone fidate. «A noi resterà il problema di far adottare Galoppyna e un altro gatto del giardino chiamato Carboncino per via del colore del mantello. Tutti vogliono un cucciolo, ma anche i gatti adulti hanno bisogno di cure e di coccole! A tal proposito, chi fosse interessato ad adottarli può chiedere informazioni al numero 3472636061.»
Nella speranza che i due trovino presto una casa piena di amore, lasciamo, come sempre, che sia l’ospite a chiudere, insistendo sugli effetti positivi della vicinanza dei felini:« Quest’esperienza ci ha insegnato che, in un condominio, persone diverse per età e abitudini, possono creare una grande intesa: fare i turni, occuparsi degli animali, diventare “un gruppo”. Senza scopo di lucro. Anzi! Perfino chi era ostile ha mostrato pazienza e rispetto: un meraviglioso ricordo per noi vomeresi.»
GABRIELE BASILE
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