Castel Sant’Elmo, figuraccia coi turisti
Vai a visitare San Martino e Castel Sant’Elmo ma poi, dopo aver pagato il biglietto, mentre fai il giro delle cose da vedere ti accorgi che quasi tutto è lasciato al caso. E’ la disavventura che stanno vivendo (anzi subendo) in queste settimane i tanti turisti che amano Napoli o che sono curiosi di conoscerla meglio e che si recano al tanto decantato castello che sovrasta tutta la città, dal quale si vede l’intera magnificenza di Napoli. I disagi per i visitatori iniziano subito dopo l’acquisto dei tickets: nessuno indica la strada, non ci sono cartelli. In un’atmosfera di completa rilassatezza si notano solo numerose automobili parcheggiate all’interno dell’area del castello. Poi solo il silenzio e l’imbarazzo. I turisti faticano a capire da che parte devono andare. Poi, una volta scoperto (si, scoperto!) un ascensore pigiano sul tasto del primo piano ma non funziona, quindi si ritrovano al secondo piano, cioè nella parte più alta, dove c’è la piazza e da dove si può ammirare il panorama. Ebbene, una volta visitato il castello, o meglio quello che resta da vedere perché per metà è chiuso, quando i turisti si accingono ad entrare nella mostra d’arte contemporanea (il cui ingresso è compreso nel biglietto), si vedono sbarrare l’entrare da ben tre dipendenti che esclamano: “E’ chiusa la mostra, di entra tra un’ora perché manca il personale”. Davvero qualcosa di comico. E loro tre? “Noi stiamo staccando il turno – spiegano ogni volta ai tanti visitatori increduli – adesso sono quasi le 13: ripassate alle 14”. Ma i turisti non potrebbero entrare da soli e vedere la mostra? Mah! A coloro che hanno pagato un biglietto in cui è compresa l’entrata alla mostra d’arte, non resta che andare via oppure aspettare che dopo un’ora arrivino altri dipendenti. Forse tre sono pochi. Intanto, chiedendo spiegazioni ad un altro dipendente che pure sta con le mani in mano a prendere il sole, arriva una risposta eloquente quanto amara: “Non si capisce niente qua, ma non vi preoccupate tanto non vi perdete niente di che”. Sarebbe il caso che almeno alla biglietteria qualcuno avvisasse i visitatori che nel biglietto pagano anche la mostra d’arte contemporanea ma non possono vederla perché manca il personale.
Alessandro Migliaccio
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