Carlo di Borbone sovrano illuminato
Nel 2016 ricorre il trecentesimo anniversario della nascita di Carlo di Borbone, uno dei monarchi più influenti ed importanti del settecento europeo. Il comune di Napoli ha voluto dedicare a Carlo, fondatore della dinastia dei Borbone del Regno delle Due Sicilie, un anno di celebrazioni per ricordare il sovrano progressista, riformista, illuminato, che trasformò Napoli in una straordinaria capitale europea. Le iniziative in ricordo del sovrano termineranno il 4 Novembre, nell’anniversario dell’inaugurazione del Teatro San Carlo, tempio della musica europea, voluto dal sovrano e inaugurato nel 1737. Carlo di Borbone discendente di Luigi XIV, re di Francia, detto il grande, come il suo avo, diede di se stesso e al regno un’immagine di splendore. Carlo nasceva a Madrid il 20 gennaio del 1716, figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese, reali di Spagna . All’età di 15 anni, e precisamente nel 1731, ereditò con il nome di Carlo I la successione farnesiana dei ducati di Parma e Piacenza, nonché quella di principe ereditario di Toscana. Nel 1734, durante la guerra di successione polacca, conquistò i regni di Napoli e di Sicilia, sottraendoli alla dominazione austriaca. Fu incoronato Re di Napoli con il nome di Carlo VII, successivamente Re di Sicilia con il nome di Carlo III. Egli rifiutò ogni numerazione, volendo sottolineare di essere stato il primo sovrano a rendere il Regno di Napoli e di Sicilia finalmente indipendente e sovrano, liberandolo da due secoli di vicereame, che avevano ridotto in miseria uno dei regni più belli d’Europa. Carlo diede inizio ad una stagione di grandi riforme, tra le più importanti nell’Italia del tempo. Seppe sapientemente risollevare l’economia del Regno che, nel giro di un decennio, raggiunse i livelli economici dell’Inghilterra e della Francia, e come dice lo storico Giuseppe Galasso , cominciò “l’ora più bella” nella storia del Regno di Napoli e di Sicilia. Carlo fu un esempio perfetto di sovrano illuminato. Amava circondarsi di artisti e di intellettuali, come Giambattista Vico, Pietro Giannone, Ferdinando Galiani, Gaetano Filangieri, Mario Pagano, Antonio Genovesi, che svolsero un ruolo fondamentale nella cultura europea, anticipando e contribuendo alla formazione e allo sviluppo del pensiero illuministico, divenendone così precursori e propulsori.
Carlo di Borbone promosse la costruzione di interi quartieri, ospedali, chiese, magnifici palazzi e l’inizio degli scavi di Pompei e di Ercolano . Circondato da famosi architetti e pittori di elevata bravura, quali Francesco Solimena, Ferdinando Sanfelice, Domenico Antonio Vaccaro, Luigi Vanvitelli, il siciliano Giovanni Antonio Medrano, il fiorentino Ferdinando Fuga, cambiò il volto di Napoli con costruzioni monumentali, come la Reggia di Portici , la Reggia di Capodimonte, il teatro San Carlo, la maestosa Reggia di Caserta, opera del Vanvitelli, reggia che doveva rivaleggiare per grandezza e bellezza con quella di Versailles, considerata fra le più importanti residenze al mondo. Per non dimenticare il rinnovamento del Palazzo Reale, la fondazione della Real Fabbrica di Capodimonte per la produzione della porcellana, la biblioteca Reale, dove Carlo vi trasportò da Parma, nel maggio 1734, la Biblioteca dei Farnese. Ed ancora il foro Carolino, oggi piazza Dante, opera del Vanvitelli, che vanta alcune sculture del San Martino (l’artista del Cristo velato). La gigantesca costruzione del Real Albergo dei poveri, opera dell’architetto Ferdinando Fuga, una delle più grandi costruzioni settecentesche, destinata ad accogliere le masse dei poveri del regno. Napoli divenne una capitale al pari di Londra e Parigi, la quinta metropoli più importante al mondo, meta di studiosi e viaggiatori, capace di stregare scrittori come Goethe e Stendhal.Dopo 25 anni di regno, nel 1759, in seguito alla morte del fratellastro, fu chiamato a succedere sul trono di Spagna e costretto a partire dal Regno per diventare Re di Spagna con il nome di Carlo III. Indimenticabile fu la sua partenza dal golfo di Napoli, con la sua giovane sposa, Maria Amalia di Sassonia e tutti i suoi figli, all’infuori di Ferdinando, suo successore nel Regno di Napoli e di Sicilia, e di Filippo, il figlio demente. Carlo abdicò in favore del figlio Ferdinando, che divenne Re a soli otto anni, con il nome di Ferdinando IV di Napoli e di Ferdinando III di Sicilia. Lo affidò a un consiglio di reggenza, tra i quali figurava il potente ministro Tanucci, che avrebbe governato fino a quando il giovane Re non avesse compiuto 16 anni. Carlo non portò con sé in Spagna beni artistici appartenenti al Regno . Un aneddoto vuole che prima d’imbarcarsi egli si togliesse dal dito un anello che aveva trovato durante una visita agli scavi archeologici di Pompei, ritenendolo patrimonio dello Stato napoletano. La prematura scomparsa della regina Maria Amalia, lo lasciò vedovo a soli quarantaquattro anni. Nonostante tutte le corti europee sperassero in un suo secondo matrimonio, Carlo, forte delle sue convinzioni religiose, rispettò una rigorosa astinenza sessuale, resistendo a pressioni politiche, a proposte di alleanza e a tentativi di seduzioni. Morì a Madrid nel 1788.
ERSILIA DI PALO
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