Campania a “fondo perduto”: fino a 40.000€ per progetti di supporto domiciliare
L’assistenza alle persone non autosufficienti, prevalentemente (ma non esclusivamente) anziane, minori, e persone con disabilità” è , da tempo, una delle emergenze sociali non adeguatamente affrontate nel nostro Paese, peraltro uno dei Paesi più longevi al mondo. Le risposte assistenziali sono inadeguate, sia per le risorse complessive disponibili, quanto per le modalità di organizzazione e utilizzo delle stesse. Il percorso di presa in carico delle persone non autosufficienti riguarda una parte di questa popolazione e, in particolare, coinvolge tutte quelle persone che presentano un “bisogno assistenziale complesso”, ovvero non autosufficienti in almeno una attività di base della vita quotidiana. Un bisogno che necessiterebbe di una corretta valutazione delle risposte, sia nella loro entità, quanto nella loro efficacia. Basti pensare che il numero delle badanti o assistenti famigliari si aggira, secondo stime accreditate, intorno alle 800.000 unità! Il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) stima un rapporto della spesa pubblica per Long Term Care (LTC) sul Pil dell’1,9% nel 2015, con una componente sanitaria di circa il 46% della spesa totale, contro il 44% circa della spesa per indennità di accompagnamento. Le altre prestazioni socio-assistenziali coprono, invece, più o meno il 10%. Al di là delle cifre nazionali, la genericità dei diritti, la diversa entità delle risorse destinate da Regioni e Autonomie locali, l’autonomia gestionale nell’organizzazione dei servizi resi, vede un Paese estremamente diversificato fra buone esperienze (comunque insufficienti) e assenza o quasi di servizi. Peraltro, la stretta finanziaria del Ssn, le difficoltà economiche degli Enti locali, vedono il complesso dei servizi dell’intera area sociosanitaria in condizioni di ulteriore debolezza e fragilità, di fronte agli imminenti processi di riorganizzazione. Ci si indigna per le liste d’attesa, per le code al pronto soccorso, ma difficilmente si considera di pari livello il disagio per la mancanza di risposte ai bisogni di una persona non autosufficiente. A fronte di questa situazione le persone e le famiglie si organizzano “come” possono e con “quanto” possono. Oggi con il decreto dirigenziale n. 49 del 21 marzo 2016 Regione Campania ha adottato il bando destinato al “supporto ai servizi domiciliari, per migliorare la qualità della vita delle famiglie con carichi di cura a favore di minori, anziani non autosufficienti e persone con disabilità”. Per l’attuazione della misura sono destinate risorse per complessivi € 2.949.000. Oggetto del bando è il finanziamento di progetti per la diffusione di buone prassi territoriali per le famiglie con carichi di cura a favore di minori, anziani non autosufficienti e persone con disabilità ed, in particolare:
• Interventi a favore dei minori:
sostegno alla qualificazione del sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia (0- 36 mesi) attraverso l’offerta di servizi integrativi quali servizi di pre e post accoglienza, spazio bambini e bambine, centro per i bambini e le famiglie; servizi di sostegno alla genitorialità per le famiglie con minori in difficoltà (disturbi dell’apprendimento, forme di disabilità, ecc…);
• Interventi a favore degli anziani non autosufficienti (over 65) e delle persone con disabilità: azioni di sostegno e counseling alle famiglie con responsabilità di cura; sostegno alle forme aggregative di auto aiuto e di contrasto all’isolamento e alla solitudine; servizi di e-care come telesoccorso e tele-assistenza; consulenze e contributi per l’allestimento di ausili tecnologici finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita delle persone non autosufficienti e per facilitare il lavoro di cura; promozione di modelli riguardanti la partecipazione alla vita sociale mediante interventi di cittadinanza attiva; promozione di percorsi di vita indipendente e sana; sperimentazione di forme di volontariato che prevedano il coinvolgimento dei giovani, finalizzati al consolidamento del rapporto tra le generazioni attraverso la solidarietà, il dialogo e la trasmissione di esperienze. Possono presentare proposte progettuali esclusivamente:
• organizzazioni di volontariato;
• associazioni e gli enti di promozione sociale;
•organismi della cooperazione;
• cooperative sociali;
• fondazioni;
• enti di patronato;
• altri soggetti privati non a scopo lucrativo.
Il contributo massimo che può essere richiesto per ciascun progetto, pena l’esclusione, è pari ad € 40.000,00 , è una goccia nell’oceano, ma è una boccata di ossigeno. Le domande di accesso ai contributi possono essere presentate, a mezzo procedura informatizzata come descritta nel bando, entro il 13 maggio 2016. Il Bando lo si può trovare sul BURC Regione Campania n°19 del 29 marzo 2016.
MARIAGRAZIA VITELLI
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