Bus nuovi entro dicembre. Intanto solo disagi
Se c’é un problema a Napoli universalmente riconosciuto da cittadini, addetti ai lavori e istituzioni, questo è sicuramente quello del trasporto su gomma. I mezzi a disposizione dell’ANM sono pochi ed in uso da troppo tempo e spesso proprio a causa della loro vecchiaia sono costretti a rimanere nei depositi in attesa di riparazioni. I tempi di attesa di un pullman sono biblici, rendendo perciò i mezzi frequentemente sovraffollati. Non è tutto però, ed infatti girando per le vie del Vomero abbiamo voluto approfondire quanti e quali sono i disagi che colpiscono coloro i quali si spostano abitualmente e non utilizzando i bus.
“Da tempo ormai se ne capisce poco”, dichiara un pensionato in attesa in via Tino da Camaino, “di regola ci tocca aspettare il pullman anche più di mezz’ora, ma ormai siamo abituati. Quello che è peggio è che i mezzi cambiano nome e percorso troppo spesso e se non sei ben informato non è facile raccapezzarsi”.
Tutto vero. Da maggio dello scorso anno, a seguito dell’apertura delle nuove stazioni della metropolitana, che garantiscono più collegamenti anche con la zona del centro storico, sono state infatti soppresse due delle linee storiche che attraversavano le arterie del Vomero: la C39 e l’R1 accorpate nella nuova 139.
“Io lavoro vicino lo stadio San Paolo” ci dice una signora dall’aria stanca alla fermta del bus: “prima per andare a lavoro il 181 lo prendevo da via Tino da Camaino, adesso sono costretta ad arrivare fin qui a via Cimarosa!”. La linea che collegava infatti piazza Medaglie d’Oro a piazzale Tecchio ha sensibilmente ridotto la sua corsa limitandosi a costeggiare il limite superiore di via Cilea. C’è chi poi, ignorando gli aggiornamenti di nomi e percorsi dei nuovi pullman, appare piuttosto spazientito: “Devo arrivare alla stazione di piazza Garibaldi, di norma da via Domenico Fontana prendevo l’OF, ma adesso non c’è più, mi dite voi come faccio ad arrivare fin laggiù?”. Anche questa linea infatti è stata sostituita dalla nuova 150, ma a quanto pare sono in pochi ad essere a conoscenza di questo ulteriore cambiamento.
Il problema più grande per tutti rimane comunque quello delle attese. Navigando sul sito dell’azienda di mobilità, ma anche più semplicemente scrutando i tempi che appaiono sui tabelloni luminosi delle fermate, ci accorgiamo che l’attesa media per l’arrivo dei pullman si aggira intorno ai venticinque minuti. E la notte poi è anche peggio. Le tre circolari che si occupano del servizio notturno (N3: parcheggio Brin – pzz.a Garibaldi – p.zza Municipio – Dante – Vomero – Arenella; N4: parcheggio Brin – p.zza Garibaldi – Capodimonte – zona ospedaliera – Camaldoli; N7: Fuorigrotta – Arenella – Vomero) passano alle fermate con un intervallo non inferiore ad un’ora. “Dopo mezzanotte conviene armarsi di pazienza e rassegnarsi a camminare a piedi” affermano i ragazzi che durante il fine settimana dal Vomero si recano al centro storico per passare la serata.
E proprio i giovani appunto denunciano con maggiore veemenza la situazione generale, che a loro detta stride violentemente con quelle che sono le ambizioni della nostra città e di chi la governa di rendere Napoli una capitale del turismo europeo, al pari delle maggiori città del continente come Londra, Parigi o Berlino. Non bisogna dimenticare comunque che il potenziamento dei servizi di mobilità è in cima alla lista del da farsi dell’attuale amministrazione e che come dichiarato anche recentemente dal sindaco sulle colonne di questo giornale, già a partire da maggio la flotta dei pullman a disposizione dell’ANM verrà irrobustita con nuovi mezzi. Noi questi nuovi bus li attenderemo con molta pazienza, tanto ad aspettare i pullman siamo ormai abituati.
FLAVIO RUSSO
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