Bancarelle natalizie, bilancio agrodolce per gli artigiani
Bancarella è sinonimo di creatività, di originalità e varietà a portata di passeggiata, rappresenta un momento da vivere con la leggerezza di chi guarda di sfuggita tutta la merce esposta sul bancone, soffermandosi su quella che attira la nostra attenzione, e che decidiamo di acquistare, portandola a casa nel sacchetto di carta, impacchettato alla meglio. La bancarella è tradizione, scambio, è, perché no, conoscenza, novità. Eventi come il Natale sono un’occasione pregiata per vivere tutto quello che il ‘commercio all’aperto’ porta con sé, e, noi vomeresi, siamo ancor più fortunati nel poter godere della presenza, ogni anno, delle bancarelle, per tutto il periodo delle festività. Via Luca Giordano, i giardinetti di via Ruoppolo, via Enrico Alvino, sono solo alcune delle vie del quartiere che hanno goduto a pieno di questo dono natalizio. Anche per quest’anno, le bancarelle hanno impreziosito i nostri marciapiedi, e reso più spensierate le nostre passeggiate, dando un tocco di magica atmosfera a strade sempre bellissime ma comunque, per tutto l’anno, ovviamente uguali. Dietro questa patina idillica e scintillante come le luci natalizie, amara è, ahinoi, la realtà. Sentendo gli umori dei venditori, quelle persone infreddolite a cui chiediamo lo sconto e l’attenzione, dietro quel bancone c’è poco da sorridere. Di persone, è vero, ne passano, e a bizzeffe, ma, come canta dolcemente Daniele Silvestri nella bellissima ‘L’autostrada’, ‘la gente che passa, ci guarda e prosegue veloce, ci osserva, e prosegue veloce, magari sorride, ma, sempre, prosegue veloce’. Il cantante romano ci aiuta a dire che sì, ci piace la serenità creata dalla bancarella, ma, che, alla fine, non la aiutiamo a tornare lì l’anno successivo. Le vendite, infatti, ce ne sono state, specie nelle zone più affollate e infatti più ambite dai venditori, ma sembrano diminuire di anno in anno. E fra costi di produzione, tasse per l’occupazione del suolo e vigilanza, spesso è difficile rientrare nelle spese dell’investimento iniziale, ma c’è chi, comunque, nonostante il freddo e gli umori della folla, lo fa comunque per passione, per amore dell’artigianato, della vendita del prodotto realizzato con le proprie mani, o scelto con cura, per poi affidarlo all’altro, che apprezzerà il tuo gusto. Il proprietario della bancarella ne ha viste tante, conosce la strada, e ci ritorna sempre, comunque sia andata, aspettando la prossima occasione, dandosi da fare perché, non dimentichiamolo, è tutt’altro che facile dipendere dal tempo e dallo svolgimento dell’evento. Eppure, sarà così, sempre? Anche quando non diminuiscono ma anzi aumentano quelli che rifiutano di acquistare quel prodotto perché non gli hai fatto lo sconto di qualche euro, senza capire il lavoro che spesso c’è dietro? Anche quando il tuo spazio, con fatica guadagnato, pagato, è affiancato dall’abusivo che guadagna più di te? Anche quando vedi che i controlli sono inesistenti, e il tuo essere in regola ti fa sentire onesto, ma anche un po’ fesso? Anche quando il Comune non ti rilascia l’assicurazione, e la merce rubata nonostante tu abbia anche pagato la vigilanza non ti può essere rimborsata? Comm’è bell Natale.. e a te, te piace a bancarella?
di Rita Sparano
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