Ateneo “Parthenope”, CEICC- Europe Direct e SIDEF, INSIEME PER AVVICINARE GLI STUDENTI AD ALTRE CULTURE
Un ciclo di conferenze per mettere a contatto gli studenti dei licei napoletani con la storia, le tradizioni e le usanze di altri popoli
L’Ateneo “Parthenope”, in collaborazione con il CEICC-Europe Direct e la SIDEF (Società Italiana dei Francesisti), ha attivato già a partire dal 2015 un ciclo di conferenze nei vari licei della città. Si tratta di una iniziativa fortemente voluta da Antonio Garofalo, direttore del dipartimento di studi economici e giuridici e da Carolina Diglio, coordinatrice del dottorato di ricerca in eurolinguaggi e terminologie specialistiche, una serie di incontri finalizzati a fornire agli studenti un primo approccio sulle realtà e le culture di popoli diversi, vicini o lontani. Docenti e dottorandi hanno, dunque, avvicinato i giovani alle tradizioni, ai dettagli delle civiltà, delle istituzioni, delle leggi e delle economie limitrofe. Il tutto con interventi costruiti ad hoc – in sede universitaria ma anche outdoor – volti a sottolineare come venire a contatto con le differenze significhi abbattere progressivamente le distanze, nell’ambito di una società dai tratti sempre più “globali”.
Le conferenze hanno interessato gli studenti di numerose scuole, studenti universitari ma anche gli erasmus incoming presenti nel territorio napoletano. In particolare al Vomero, gli incontri si sono tenuti presso l’Istituto Sacro Cuore, dove è stato consentito agli studenti di porre domande su quelle che sono le consuetudini, le usanze e le pratiche dei Paesi diversi dal proprio. Lo scopo del progetto, infatti, sta proprio nel consentire una corretta diffusione di queste, laddove la conoscenza dell’ “altro” è ciò che permette agli individui di comunicare pacificamente, a tutti i livelli sociali e anche al livello delle attività professionali.
Il progetto si inquadra nell’ottica di un obiettivo sempre più comune agli atenei della nostra città: quello di permettere agli studenti di proiettarsi in una dimensione sovranazionale. L’approccio a visioni economiche e culturali diverse non può che sviluppare la qualità del percorso formativo del giovane, arricchendolo della più significativa delle skills: l’abbattimento del pregiudizio. Laddove conoscere l’ “altro” con occhi liberi da preconcetti è l’unico modo per migliorare la qualità della propria istruzione, e della propria crescita. Quale strumento migliore per raggiungere questo traguardo, se non quello di rapportarsi in maniera diretta alle lingue e al patrimonio storico stranieri?
DI CHIARA PIZI
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