Anticamorra in collina. Legalità e antimafia: due cose diverse
di Valeria Aiello
Legalità non è sinonimo di antimafia.
Questi termini invece sono sempre più utilizzati come intercambiabili dalla stampa e persino nelle scuole. La legalità indica l’essere conformi alla legge e all’ordinamento. L’antimafia è invece esplicitamente finalizzata al contrasto della mafia. Indossare il casco sulla moto è mero rispetto della legge e delle norme di sicurezza, il riutilizzo sociale di un bene confiscato ai clan è antimafia. C’è un antimafia istituzionale, onere appunto delle istituzioni democratiche a tutti i livelli e delle forze dell’ordine, un antimafia civile che è frutto della mobilitazione di gruppi di cittadini organizzati e infine un’antimafia sociale che si caratterizza per le forme di mobilitazione e di lotta intese a contrastare la camorra nel contesto del conflitto sociale.
Diciamo tutto questo per sottolineare che quanto segue si inserisce nel quadro dell’antimafia a tutti i livelli e che tutti i protagonisti hanno messo in campo tali iniziative al fine del contrasto alla camorra intesa come componente organica del sistema potere e non come semplice agglomerato criminale.
Alcune informazioni e appuntamenti:
Fine Ottobre: Inaugurazione sportello Antiracket e Antiusura
Nel mese di Ottobre, è stato attivo lo sportello di primo ascolto antiracket e antiusura della Municipalità 5.
Presso la sala Falcone della Municipalità in Via Giacinto Gigante sarà presente personale qualificato, in stretta connessione con la Federazione Antiracket Italiana, per ascoltare e ricevere le vittime del racket e usura e affrontare insieme il problema senza alcun onere preventivo di denuncia. Uno sportello fortemente voluto dalla Municipalità 5 Comune di Napoli e dalla FAI, finanziato dalla Regione Campania, che vedrà l’attivazione di due numeri telefonici a cui i cittadini possano far riferimento e una campagna di informazione e sensibilizzazione massiva mirata agli esercenti del territorio per l’emersione e il contrasto di tali fenomeni.
Apertura 2H: il primo locale a fornitura antiracket
Nelle prossime settimane verrà inaugurato il locale 2H, la cui realizzazione è stata resa possibile tramite l’impiego di forniture tra le più disparate (dal materiale edile ai sanitari) provenienti dai titolari di imprese aderenti all’Associazione Antiracket Maurizio Estate del Vomero Arenella. Una scelta di fornitura non banale che salda la lotta al racket con un’altra campagna portata avanti in questi mesi, quella del “Consumo Critico : Pago chi non paga il racket”. Quando parliamo di racket infatti, intendiamo sempre meno la bustarella che il malavitoso esige a fine mese o durante le festività e sempre più l’imposizione di una certa fornitura (carne, pane, vigilanza privata ecc.) Scegliere come consumatori, i negozi che aderiscono al “Consumo critico” e che quindi hanno superato tutti i controlli del caso, va esattamente nella direzione del non esser complici e di sostenere economicamente le aziende sane del territorio che contro la camorra mettono la faccia, o meglio la vetrina, dove spicca la x arancione del consumo critico. La scelta da parte di nuove imprese, di rifornirsi da altri imprenditori che aderiscono al consumo critico, è una scelta doppiamente etica che indica un nuovo circuito virtuoso e rappresenta una buona pratica da seguire.
Contrasto ai parcheggiatori abusivi
Con l’Ordine del giorno del 13/05/14 per il contrasto al fenomeno del parcheggio e dei parcheggiatori abusivi, presentato dalla Commissione con delega all’Antiracket e quella alla Sicurezza, votato e approvato dal Consiglio della Municipalità 5, la Municipalità ha voluto tracciare una linea di riferimento:
Una segnalazione istituzionale alla Polizia Municipale delle strade interessate dal fenomeno e una sola soluzione: il presidio continuato delle suddette aree, dando assoluta priorità alle zone ospedaliere di Cardarelli e Santobono.
Difatti le continue operazioni saltuarie da parte delle forze dell’ordine, con le relativa emissione di sanzioni e multe, poi mai pagate, non ha dato mai gli effetti sperati. La presenza stabile, frutto di un impegno senza precedenti, da parte della Polizia Locale del Vomero Arenella, ha invece da subito liberato intere aree avendo come conseguenze persino manifestazioni pubbliche di protesta in piazza da parte dei parcheggiatori abusivi nel piazzale del Cardarelli.
Un lavoro difficile, da proseguire nella pur difficile situazione che vive la macchina organizzativa e di polizia del Comune di Napoli.
A dire il vero, tale operazione di contrasto rientra più nel rispetto della legalità che nell’esercizio dell’antimafia.
A tal proposito va precisato, che in alcuni casi le cronache giudiziarie hanno portato alla luce, un nesso tra camorra e parcheggiatori abusivi quali sentinelle o impiegati dei clan. In altri casi invece, tali lavoratori si comportano di fatto come taglieggiatori che pretendono di imporre il pizzo anche se è sempre più difficile dimostrare l’estorsione in sede giudiziaria.
In altri casi ancora infine vi è un assoluta estraneità a qualsiasi organizzazione criminale e si ravvisa l’assenza di qualsivoglia atteggiamento intimidatorio.
Insomma come a dire: La legge è legge ma attenzione a far di tutta un’erba un fascio.
Beni confiscati al Vomero
Ebbene si, esistono beni confiscati ai Clan anche al Vomero Arenella.
Il loro riutilizzo sociale è segno evidente che dove c’era la mafia, ora c’è lo stato. La Municipalità 5 avrebbe voluto ottenere l’assegnazione del bene per destinarla alle funzioni sociali più disparate e far vivere di socialità e di antimafia tale bene, come dimostra la lettera firmata dal Pres. Coppeto, che chiede all’Assessorato competente del Comune di Napoli di inoltrare una manifestazione di interesse all’ ANBSC l’Agenzia dei beni confiscati.
Ma non è stato il Comune di Napoli ad ottenerne l’assegnazione.
Pertanto aspettiamo di ricevere notizie relative al riutilizzo del bene, sicuri dell’importanza strategica di questo ambito, nella difficile lotta alle organizzazioni mafiose.
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