Anno nuovo, vita nuova
L’EDITORIALE DI ALESSANDRO MIGLIACCIO
La vita è una scelta quotidiana. Tutti i giorni possiamo essere gli eroi, i protagonisti della nostra vita oppure sederci in panchina e aspettare che passi. E la scelta spetta solo a noi. Sicuramente molti di voi la mattina del primo gennaio hanno pensato ai cosiddetti “buoni propositi” per l’anno nuovo. “Anno nuovo, vita nuova”, dice il detto. E vita nuova significa porsi degli obiettivi: la dieta, la palestra, lo studio, il lavoro, non litigare più col vicino di casa, smettere di fumare… e così via. La speranza è che il nuovo anno sia quello della svolta, dei progressi, del raggiungimento di piccoli o grandi obiettivi. Eppure, per raggiungere ciò che desideriamo, dobbiamo essere costanti e decisi, e non tutti lo sono. Però tutti possiamo provare a diventarlo. Attraverso alcuni “trucchi”. Innanzitutto, bisogna prefiggersi degli obiettivi ragionevoli e non assurdi. Bisogna porsi una mèta graduale, leggera, alla quale potersi abituare con calma per poi proseguire alla grande. Si può stilare, poi, una lista di propositi e ricordarsi di guardarla e spuntarla ogni giorno, così da tener fede a tutti gli obiettivi prefissati. Molto importante, a mio avviso, è il regalarsi più tempo per noi e per la famiglia, perché la serenità aiuta a vivere meglio le sfide della vita. Bisogna fare le cose un passo per volta, per esempio diminuendo le sigarette una al giorno e non nascondendo tutto il pacchetto, oppure, nelle relazioni interpersonali, avvicinandoci un passo alla volta alla persona con la quale volete cambiare le cose. La fretta è nemica del cambiamento, perché porta solo ansia e senso di inadeguatezza. Mettete questo, in cima a tutte le vostre liste per il nuovo anno. La vita è fatta di tante vittorie, più o meno grandi, ma anche di tante cose che non sono andate come speravamo: un concorso, un esame, una promozione che non è ancora arrivata, un amore finito, un divorzio, una rottura con un figlio. Ci saremmo mai immaginati che la nostra esistenza potesse essere così com’è stata finora? Nonostante le aspettative, la vita ci sorprende mettendoci a dura prova. Eppure ci sono delle persone che guardano sempre il bicchiere mezzo pieno. Ci sono persone che, invece di lasciarsi influenzare dalle esperienze dolorose, riescono a prendere il “buono” delle cose e riescono ad essere fiduciose in ciò che riserverà loro il futuro.
Io, per esempio, sono uno di queste persone che riescono a trasformare le dure prove della vita in occasioni di rilancio personale ed utili per scoprire i propri limiti, per capire cosa ha funzionato e cosa no. Una persona forte la si vede da quanto è forte la sua determinazione davanti agli ostacoli. “Non ci riesco”, “non ne sono capace”, “non è possibile che io vinca”: sono tutte frasi che, spesso, diciamo a noi stessi e che determinano il nostro fallimento. Quando abbiamo paura del fallimento, infatti, iniziamo a dedicarci a un progetto mettendo in atto proprio quella strategia inconscia che ci porterà a fallire. La nostra rappresentazione interna, l’immagine di noi che non riusciamo, influenzerà la nostra fisiologia, il processo di elaborazione dei pensieri, lo stato d’animo e le azioni che intraprenderemo. E’ come una profezia che si avvera. Al contrario, se invece consideriamo le esperienze e le situazioni come prove dalle quali imparare e soprattutto se riusciamo a guardare sempre il lato positivo di ogni circostanza che ci capita, scopriremo delle grandi risorse. Sapremo cosa fare e cosa non fare per raggiungere il risultato desiderato. Non serve attribuire emozioni negative a ciò che non funziona. Il fallimento non esiste perché si può sempre imparare qualcosa: una nuova strategia, un’abilità, informazioni maggiori su noi stessi, sull’ambiente, sulle persone che vogliamo accanto, sui nostri desideri. Ci scopriremo ogni volta più forti di quanto pensiamo di essere. Quando abbiamo paura, significa che siamo vicini ad un nostro limite. Se accettiamo la sfida, la chiamata, lo supereremo. Ma se rinunciamo, lo stesso limite si ripresenterà sotto diverse sembianze. E’ una chiamata, è il viaggio dell’eroe. Possiamo essere gli eroi, i protagonisti della nostra vita oppure sederci in panchina e aspettare che passi. A noi la scelta.
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