Anno nuovo,vecchi disservizi “Si accettano miracoli”
Editoriale di Alessandro Migliaccio
In via Guido Menzinger, traversa di piazza Medaglie d’oro, strada al confine tra l’Arenella ed il Vomero, la pensilina dell’Azienda napoletana di mobilità che dovrebbe accogliere gli utenti del trasporto pubblico è in condizioni vergognose. Sporcizia e rifiuti dovunque, panchina su cui è possibile prendere qualche malattia, marciapiede pieno di dislivelli e infopoint che dà i numeri piuttosto che avvisare i cittadini sui tempi di percorrenza degli autobus. Come se non bastasse, un cassonetto bianco per la raccolta della carta staziona in modo fisso da settimane, pieno zeppo di immondizia. E non solo di carta e cartone purtroppo. Dietro al cassonetto bianco spicca la scritta “Si accettano miracoli”, dal tabellone che mostra la pubblicità dell’ultimo film di Alessandro Siani. Un’immagine che sembra l’emblema della situazione che si registra non solo in via Menzinger: per cambiare le cose, a Napoli, servirebbe un miracolo. Oppure no: forse basterebbe solo che chi gestisce il governo cittadino, chi lavora nelle strutture pubbliche, faccia il suo dovere con un po’ di dedizione e passione, essendo consapevole che, lavorando al servizio della città, dallo spazzino al più alto dirigente comunale, il suo non può essere solo un lavoro ma una missione i cui risultati incidono inevitabilmente sull’immagine di Napoli. Quella Napoli che, però, tutti rivendicano come “patria” e tutti amano tanto quando si tratta di andare allo stadio e tifare per la squadra azzurra oppure quando si tratta di omaggiare un grandissimo artista come Pino Daniele che con le sue canzoni ed i suoi versi ha rappresentano per anni i sentimenti del popolo partenopeo. Ah, se tutti i napoletani la amassero ogni singolo giorno questa città…! Poco distante dalla fermata dell’autobus, sempre in via Menzinger, ci sono due cassonetti della raccolta differenziata sistemati nelle strisce blu, quelle che dovrebbero contenere automobili e non contenitori dei rifiuti, che impedisono ai pedoni di poter attraversare la strada in tutta sicurezza. Pur non essendoci le strisce per l’attraversamento pedonale, infatti, tutti attraversano in quel punto per spostarsi da piazza Immacolata a piazza Medaglie d’oro, rischiando di essere investiti dalle auto perché gli automobilisti non possono vedere i pedoni a causa della presenza dei due grossi contenitori della differenziata. Sono anni che sono lì ma nonostante le proteste dei residenti, nà la Quinta Municipalità né l’Asia si sono mai preoccupati di rimuoverli da quel punto e ricollocarli in uno spazio maggiormente adeguato al loro utilizzo. Questo denota l’assenza di un minimo di controllo del territorio e di un minimo di interesse a migliorare il servizio offerto ai cittadini e ad andare incontro alle loro richieste di una maggiore vivibilità delle strade. Si aspetta, come sempre, che accada qualcosa di brutto: che ci scappi il morto. In quel punto, non a caso, ogni giorno si rischia l’investimento dei pedoni.
Tutti avevamo provato a fare dei buoni propositi per il 2015. Ma poi, in pochi giorni, l’umore cambia inevitabilmente quando vedi che il nuovo anno inizia con i soliti problemi, con la carenza di servizi importanti per i cittadini, con l’aumento di tasse e balzelli vari quali il costo della Tangenziale e quello del biglietto del trasporto pubblico. A proposito: ma il sindaco Luigi De Magistris, non appena eletto, non annunciò che avrebbe introdotto un biglietto “low cost” per la metropolitana ed i pullman dal costo di 50 centesimi di euro per incentivare l’utilizzo da parte dei napoletani dei mezzi pubblici a dispetto delle auto? Ed invece, avviene l’esatto contrario. Lo stesso sindaco annunciò anche che gli assessori della sua Giunta ed i consiglieri comunali avrebbero raggiunto Palazzo San Giacomo non con l’auto blu ma con le biciclette.. E anche questa è rimasta solo una buona idea. Così come anche la Quinta Municipalità, che gestisce i quartieri Vomero e Arenella, non ha mantenuto fede all’impegno assunto coi cittadini di migliorare la vivibilità della zona collinare, i servizi, la manutenzione delle vie, di restituire decoro a strade che sembrano più delle discariche a cielo aperto oppure che assomigliano a zone della peggiore periferia di Napoli.
Nulla sembra essere cambiato in tal senso negli ultimi anni: accanto alle poche cose buone realizzate ci sono sempre molte promesse non mantenute per i cittadini, l’attesa di una Napoli migliore, dove il cittadino può godere dei minimi servizi che in tutto il mondo sono garantiti, come la pulizia delle strade, la frequenza dei mezzi pubblici, il diritto di trovare un posto in cui parcheggiare l’auto sotto casa. E allora, che dire: “Si accettano miracoli”…
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