ALLE ELEMENTARI SI TORNA IN CLASSE TRA SPERANZE E PERPLESSITÀ
Dopo un mese e mezzo di didattica a distanza il 25 novembre in Campania hanno riaperto asili nido, scuola dell’infanzia e prima elementare.
Il Governatore De Luca ha, però, consentito a sindaci e dirigenti scolastici “sulla base di situazioni di peculiare criticità, l’adozione di provvedimenti di sospensione delle attività in presenza o di altre misure restrittive”. Secondo l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) “I dati dello screening, avviato giorni fa su personale docente e non docente, alunni e familiari conviventi, insieme al migliorato contesto epidemiologico, hanno convinto gli esperti per un ritorno alle attività didattiche in presenza.”
Riaprono così le porte delle scuole, ma la situazione non è semplice. Tra un forte e costante desiderio di normalità e le molte perplessità, gli alunni sono tornati ai loro banchi. Le classi sono numerose e non tutte le aule possono ospitare più di venti bambini garantendo il distanziamento sociale. Alla scuola Quarati si è optato, ad esempio, per i doppi turni. La maggior parte delle classi restano intere, ma è necessario occupare le aule più grandi dell’istituto che non sono abbastanza. Il provvedimento non è stato bene accolto da tutti. Si continuano a ricercare le soluzioni più valide per tornare in presenza, ma una parte di utenza continua a non essere soddisfatta.
“Questa situazione ci è caduta addosso e si cerca di trovare la soluzione migliore, ma non tutti riescono ad essere accontentati”. Racconta la maestra Acanfora. “Io sono favorevole al ritorno a scuola perché la didattica a distanza è frustrante. È molto faticosa e meno fruttuosa. Le prime elementari hanno avuto molte difficoltà: in prima si guidano le mani dei bambini per far vedere come tracciare un segno sul foglio, c’è un contatto che a distanza non puoi avere”.
Con il passare del tempo i bambini sono diventati molto bravi a usare i computer. Se a febbraio questo modo di fare didattica era nuovo per tutti, insegnanti, alunni e genitori, adesso la situazione sembra migliorata. Le nuove generazioni sono padrone dei mezzi tecnologici e anche molti dei più piccoli si connettono da soli, accendono e spengono il microfono, scrivono sul quaderno mentre la maestra inquadra la lavagna, mandano i compiti svolti.
“L’unico muro è la distanza” Continua la maestra Acanfora. “I bambini non concepiscono il fatto di dover parlare e interagire attraverso uno schermo, si comportano come se fossero in classe, parlano contemporaneamente, vogliono attenzioni, raccontarsi e magari farti vedere il quaderno mettendolo davanti alla telecamera. Sono molto teneri, se li richiami si guardano intorno come per dire come mi ha visto? Non realizzano bene il fatto che siano osservati da una telecamera, restano sempre molto spontanei. In questi giorni la DAD è stata comunque una salvezza, ma in presenza è un’altra cosa, nonostante la paura e le difficoltà sono contenta di tornare e di rivederli”.
Alla scuola Vanvitelli il ritorno a scuola dei bambini è stato accompagnato da una nuova iniziativa: “We take care of you”. Un progetto per i bambini con difficoltà di apprendimento fortemente richiesto dalla dirigente durante questo periodo di lockdown. L’obiettivo non è sostituire la didattica a distanza, ma dare un aiuto prezioso ai bambini fragili.
Ce ne parla Fabiana Felicità, insegnante della Vanvitelli scuola dell’infanzia e consigliere della Municipalità 5 dell’Arenella-Vomero. “Anche se non sono insegnante di sostegno, ho voluto partecipare. L’entusiasmo è stato meraviglioso. Nonostante la paura del momento e i contagi, sempre rispettando quelli che erano i presidi della sicurezza, anche la partecipazione da parte delle famiglie di portare i bambini a scuola è sempre stata notevole. Abbiamo portato avanti quelli che erano gli obiettivi e le attività prefissate con entusiasmo e gioia facendo comunque la DAD con tutta la classe. È stato un momento di crescita per noi ed è stato un momento importante anche per la mia carriera scolastica”.
Laura d’Avossa
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.