AL VICO NEGATO IL BAGNO AD UNO STUDENTE TRANSGENDER
ANCORA DISCRIMINAZIONE DI GENERE, QUESTA VOLTA A SCUOLA
Il caso è montato in pochissimo tempo grazie alla tenacia dei ragazzi della III H del Liceo G.B. Vico. Lo scorso 19 aprile, è accaduto che un bidello ha redarguito un loro compagno di classe transgender per aver utilizzato( come già faceva da tre anni) il bagno del sesso con il quale si identifica. Il ragazzo è stato poi convocato dalla Dirigente Scolastica che, in un primo momento ha cercato di dissuadere lo studente ad utilizzare il bagno corrispondente al genere con cui si identifica per non creare disagio agli altri allievi. Dagli avvenimenti sin qui raccontati, torna alla mente il caso Vladimir Luxuria in Parlamento. Allora l’onorevole, come oggi lo studente, fu rimproverata per voler utilizzare il bagno delle donne da una altra parlamentare, Elisabetta Gardini. Sono passati 15 anni da allora e la questione si ripropone qui a Napoli in un Liceo storico. Per fortuna, la risposta dei ragazzi della III H è stata coesa e immediata. I ragazzi si sono schierati dalla parte del loro compagno sostenendolo nella sua lotta contro la disinformazione e la discriminazione. Hanno scelto di occupare la loro aula, la 101. Un’occupazione simbolica che interrompe l’orario programmato delle lezioni canoniche per introdurre una discussione sulla tematica transgender con tutti i docenti. La III H ha chiesto anche l’istituzione della “carriera Alias”, cioè, l’assegnazione di una identità provvisoria alle studentesse e agli studenti in transizione di genere. Qualcosa comincia a cambiare proprio oggi nell’atteggiamento della Dirigente che ha concesso l’uso del bagno allo studente e sembra essere aperta ad organizzare, esclusivamente in questa classe, un incontro per discutere specificamente di queste tematiche.
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