Aiuto! Stanno distruggendo la metropolitana!
Nella stazione di piazza Garibaldi della linea 1 della metropolitana, è impossibile per gli utenti ed i turisti acquistare, dall’unico distributore automatico di biglietti presente, un ticket valido per una sola corsa, dal prezzo di 1 euro: sono costretti a comprare quello da 1,50 euro valido 90 minuti. Provare per credere: se ci si trova a dover prendere la metropolitana da piazza Garibaldi per raggiungere il Vomero, dopo le 20 e quindi senza la possibilità di acquistare un biglietto all’edicola che ha già chiuso, si è obbligati a pagare 1,50 euro pur dovendo effettuare una sola corsa che andrebbe pagata con l’acquisto di un biglietto da 1 euro. Si pensi ad i turisti che arrivano a Napoli in treno dopo le 20: si recano nella stazione Garibaldi, trovano un solo distributore automatico di ticket e sono costretti ad inserire 1,50 euro a biglietto pur non avendo bisogno magari del ticket da 90 minuti.
In altre stazioni, poi, accade anche di peggio: è addirittura impossibile trovare i biglietti perché i distributori automatici sono rotti da mesi e si è costretti ad uscire al di fuori delle stazioni e comprare i biglietti dal tabaccaio più vicino. E se il tabaccaio è chiuso? Impossibile acquistare i biglietti, non si può utilizzare la metropolitana. Inoltre, come accade nella stazione “Salvator Rosa”, se si vuole acquistare il biglietto dalla macchinetta automatica si devono avere per forza le monete: il distributore, infatti, non accetta banconote da 5 euro. Se ci si trova senza monete è impossibile acquistare un ticket nella stazione della metropolitana. Tutto questo non aiuta ad incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico e non premia gli utenti onesti che vorrebbero solo poter comprare un biglietto in una delle stazioni, come accade in tutte le città del mondo. Altri cavilli dei distributori di ticket, poi, hanno quasi del ridicolo: non accettano le monete da 2 euro e non danno il resto. E poi si parla di lotta ai “portoghesi” che viaggiano senza i tagliandi…
L’Anm, Azienda napoletana di mobilità che gestisce la linea 1 della metropolitana, non può imporre le nuove tariffe e non prevedere l’adeguamento dei distributori automatici di ticket. Così come è assurdo che dopo oltre un anno dall’apertura della stazione “Garibaldi”, la mappa della linea 1 non sia stata aggiornata ancora in tutte le stazioni. Ed ancora: è inimmaginabile che i treni siano ogni giorno più sporchi e che l’attesa per un treno della metropolitana arrivi, anche nelle ore di punta, perfino alla soglia dei 15 minuti in inverno e dei 25 minuti in estate.
Per non parlare, poi, dello stato di degrado e di sporcizia delle stazioni, dove a poco a poco si vedono sempre meno televisori per l’intrattenimento dei passeggeri sulle banchine, monitor spenti all’interno dei vagoni, niente aria condizionata e orologi che indicano orari sbagliati e, come accade nella stazione “Garibaldi” orari di percorrenza dei treni presunti ma non reali. Se c’è scritto che il prossimo treno passa dopo 5 minuti, in realtà ce ne vogliono almeno 7. E se a Salvator Rosa ci sono da mesi transenne e acqua che gocciola sulla banchina, la situazione più vergognosa si registra nella fermata di Piscinola, dove c’è una vera e propria metropolitana di serie B e la colpa non è degli utenti bensì degli enti locali. Qui sono anni ormai che la metro versa in condizioni pietose: spazzatura, ruggine, transenne rotte, scarichi abusivi di materiale di risulta, cancelli divelti e cartellonistica e muri imbrattati con la vernice. Negli anni scorsi cominciarono i lavori commissionati dalla Regione Campania, ma oramai non si vedono più gli operai al lavoro bensì solo le transenne ad aumentare il livello di degrado della stazione. E se i disservizi crescono col passare dei giorni, complice l’assenza di una manutenzione ordinaria delle stazioni e dei treni della linea 1 della metropolitana, non sono da meno i disagi provocati dai guasti che si registrano, ormai, quasi quotidianamente. Il clou lo si è avuto mercoledì 18 febbraio, quando si è verificato un guasto sulla linea 1 della Metropolitana di Napoli per mancanza di energia elettrica dalle 18 alle 20. Il treno partito dalla stazione Garibaldi e diretto a Toledo si è fermato sotto la galleria. I passeggeri sono stati fatti scendere dopo una lunga attesa e fatti risalire in superfice a piedi, a causa dei fuori servizio delle ascensori. La scena era simile a quella di un film horror. Il blocco è durato circa due ore circa creando non pochi disagi agli utenti costretti a raggiungere le proprie destinazioni in maniera alternativa. Intorno alle 20 è tornata la corrente e la linea 1 della metropolitana è tornata a funzionare regolarmente.
Un guasto, quello del 18 febbraio, che è arrivato tre giorni prima della manifestazione organizzata dai cittadini proprio contro i disservizi del trasporto pubblico a Napoli. “Poteva esserci un bilancio più drammatico rispetto alla vergogna che abbiamo dovuto subire: mentre percorrevamo a piedi il tunnel, per raggiungere la banchina della stazione Toledo, una ragazza è inciampata ed è caduta perché per qualche secondo è andata via la luce. Se avesse perso l’equilibrio di lato, sarebbe rovinata sui binari e invece di avere i collant rotti avrebbe rischiato di più”. A parlare è Fiorella Zabatta, Segretario Generale dell’associazione “Farecittà”, che era sul treno della Linea 1 della metropolitana di Napoli, bloccato dopo esser partito dalla stazione, per un guasto tecnico. “Bloccate sulla banchina – racconta Zabatta – due persone, una signora anziana e un uomo di circa 50 anni, entrambi sulla sedia a rotelle, sono rimaste sotto terra perché in assenza di un piano di emergenza non c’era modo di far raggiungere loro l’uscita”. E’ soprattutto rabbia quella dei passeggeri per i disagi che hanno accompagnato la linea 1 della metropolitana tutto l’inverno. “Mi chiedo – afferma ancora Fiorella Zabatta – come sia possibile che non ci sia un piano che in caso di emergenza porti la metro alla prima stazione, come succede per gli ascensori da decenni, in tutti i palazzi dotati di questi impianti. La mobilità a Napoli come tante altre cose è una continua emergenza, che mette anche a rischio la sicurezza dei cittadini. Ho dato mandato a un legale di fare causa a chi ci ha causato questo grave stato di disagio”. Dura la critica di Fiorella Zabatta che sottolinea inoltre che i disagi si registrano tutti i giorni. “Già nella quotidianità – spiega – gli orari non sono idonei ad una città civile. L’assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli, Mario Calabrese, si dovrebbe dimettere. In un qualsiasi Paese civile avremmo almeno letto scuse ufficiali, invece nulla né da lui, che tra parentesi ha proprio la delega alla Metropolitana, né dall’amministratore Unico di Anm, Alberto Ramaglia. Il sindaco Luigi de Magistris sfrutta il lavoro fatto da precedenti giunte, presentando le nuove stazioni, che sono tra le più belle del mondo, ma che ce ne facciamo se poi non funzionano?”. Secondo alcuni tecnici che lavorano nella metropolitana, i problemi sarebbero iniziati dopo l’inaugurazione della stazione “Garibaldi”, dal momento che, quando piove, va in tilt la centralina dell’Enel, poiché la stazione ha il soffitto aperto e l’acqua arriva fino alla centralina dell’energia elettrica, passando sulle scale mobili e provocando un black out. Ma il bollettino dei blocchi della circolazione dei treni sul metrò collinare, negli ultimi due mesi, è allarmante e fa capire che non c’è solo un problema riguardante una sola stazione. Basta citare alcuni episodi per capire che il servizio pubblico della metropolitana, in questo momento, è in lenta e progressiva decadenza: stanno distruggendo quello che era uno dei fiori all’occhiello di Napoli. In un solo giorno, a gennaio, si sono registrati ben due stop sulla tratta piazza Dante-Garibaldi: il primo dalle 7 alle 9.30, il secondo a partire dalle 10. Scene di esasperazione tra i viaggiatori. E ancora, blocchi registrati il 23 ed il 29 gennaio. Ad inizio febbraio, nella stazione di piazza Medaglie d’oro, dopo una prolungata attesa del treno, si è verificata un’aggressione ai danni di un macchinista. A generare le infinite attese da parte dei passeggeri era l’assenza di treni finiti in “riparazione”. Dunque, mancano i treni: non ci sono le cosiddette “riserve” e quando si verifica un guasto non ci sono convogli sostitutivi e così l’azienda è costretta ad interrompere il servizio o a limitarlo. Ecco il motivo per cui negli ultimi mesi si è registrata una lunga serie di disagi sulla tratta della linea 1. La soluzione al problema c’è ma purtroppo non è vicina. Le cose migliorerebbero con l’attuazione del bando per l’acquisto di dieci nuovi treni per un importo già finanziato, di 97,5 milioni. Ma ci vorranno almeno due anni. Per il momento si potrà solo procedere alla riparazione dei mezzi attuali, cercando di poter aumentare la frequenza delle corse a partire dalla fine del 2015 e far scendere l’attesa degli utenti sotto gli 8 minuti. E pensare che a Roma, cosi come in altre città quali Parigi, Londra e San Pietroburgo per esempio, i treni della metropolitana passano ogni 2 minuti.
Alessandro Migliaccio
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