Aiutare i bambini con la musica: il sogno del liutaio Amato
di Alessandro Migliaccio
Aiutare, attraverso l’insegnamento della musica, i bambini napoletani in difficoltà che rischiano di non completare la scuola dell’obbligo. E’ il sogno nel cassetto di Umberto Amato, artigiano 59 anni a novembre, vomerese, che da trent’anni lavora nella sua bottega di via Arenella 110, prolungamento di vicoletto Sant’Anna all’Arenella. Una scuola che permetta ai ragazzi a rischio dispersione scolastica, di non abbandonare gli studi, di proseguire nel loro percorso formativo e di crescita senza correre il rischio di essere abbandonati alla “strada”. Umberto Amato, infatti, non solo costruisce e ripara strumenti musicali ma è anche insegnante di chitarra e già ora tiene corsi per diversamente abili e per ragazzi difficili ne “La casa delle arti e dei mestieri”. Chitarrista professionista dall’eta’ di 16 anni, nella prima meta’ degli anni ’70 inizia i suoi studi di liuteria che lo portano nel 1983 ad aprire una propria bottega in collaborazione con il fratello Salvatore. Nella bottega, oltre alle riparazioni dei più svariati tipi di strumenti musicali, moderni e antichi (tra cui il mandolino di E. A. Mario per la fondazione “Bideri” ma anche chitarre, pianoforti, tastiere, mandolini e vinacce), Umberto progetta e crea strumenti di liuteria costruiti e scavati interamente a mano con legni pregiati e lasciati a stagionare per molti anni. Chitarre classiche, chitarre acustiche, chitarre elettriche e chitarre jazz archtop che vengono progettate e costruite tenendo conto, sia nelle forme sia nella scelta dei materiali, delle particolari esigenze dei clienti della bottega. Tra le sue creazioni, inoltre, non mancano strumenti con concezioni innovative quali ad esempio il Chindolino, che nasce dalla fusione di chitarra e mandolino e suonato anche durante spettacoli teatrali di levatura nazionale, oppure come il suo “fratello maggiore”, il Chindolone. Dall’inizio del 2007 Umberto ha promosso e avviato, con l’Istituto scolastico “Giustino Fortunato” del Vomero, il primo corso di liuteria per 25 allievi dell’Istituto, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Formative della Provincia di Napoli. Ora, cinque anni dopo, spinto dalla immancabile passione per la liuteria (“Senza passione non si va da nessuna parte”, ama ripetere Umberto), nonché dalla voglia di trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio di conoscenze tecniche acquisito dagli anni ’70 a oggi, Umberto nutre il desiderio di creare attorno a se’ un vero e proprio “polo della liuteria napoletana”, cercando di riportare in auge una tradizione che nel capoluogo partenopeo ha radici antichissime. Ed il progetto di una scuola di liuteria che aiuti i ragazzi a rischio dispersione scolastica rappresenta il treno giusto per partire in questa nuova avventura. “Nella mia carriera di chiterrista – spiega Umberto Amato – ho lavorato con artisti del calibro di Little Tony, Mal, Edoardo Vianello, Leopoldo Mastelloni, Paolo Zavallone, Stefano Sani ed altri ancora. Ai giovani dico di non arrendersi di fronte alle difficolà: se sei bravo e tenace e combatti per quello che vuoi, alla fine la spunti. Fare l’artigiano, per esempio, è molto difficile: non lo devi fare solo pensando al guadagno, ma soprattutto per passione. Ecco perché io vado avanti e non mi posso lamentare nonostante la crisi”.
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