“Un’Opera per il Castello” vince “Follow the shape”
Si è conclusa la quinta edizione del concorso per giovani artisti “Un’Opera per il Castello” indetto dal Polo Museale della Campania. L’obiettivo del concorso è quello di creare una collezione permanente all’interno di Castel Sant’Elmo, composta dalle opere vincitrici dei vari anni. Ad aggiudicarsi l’ultima edizione è stato Paolo Puddu, un artista napoletano formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, con l’opera “Follow the shape”. Il tema dell’edizione 2015 del concorso, curato da Angela Tecce in collaborazione con Claudia Borrelli, è stato “Uno sguardo altrove. Relazioni e incontri”. Paolo Puddu si è lasciato ispirare pensando a coloro che non hanno la capacità di vedere lo splendido panorama che si ammira da Castel Sant’Elmo. L’artista è andato oltre la consueta concezione della visione ed ha creato una sinergia tra il castello, lo spettatore e il panorama circostante. Attraverso il corrimano posto sul perimetro di Piazza d’Armi, su cui è disposto un sistema di lettura Braille, anche i non vedenti avranno la possibilità di entrare in contatto con le immagini circostanti ed entreranno in contatto con la fantasia e con uno sguardo interiore. Come afferma lo stesso Puddu «Il progetto “Follow the shape” mira ad avvicinare un pubblico che non può godere del paesaggio da lontano. L’idea verte nell’aprire una finestra che permetta anche ai non vedenti di affacciarsi… Traducendo in Braille, parole di poeti e scrittori, che durante la loro vita hanno avuto modo di incrociare Napoli ed il territorio campano, “Follow the shape” cerca di sviluppare un percorso di natura evocativa piuttosto che descrittiva, focalizzando la propria attenzione, più che all’immagine, sull’immaginario, guardando altrove appunto, verso quel luogo che interiorizza ciò che viviamo. » Dall’alto della collina vomerese, la fortezza di Castel Sant’Elmo rivolge lo sguardo verso tutta la città di Napoli e può vantare un panorama come pochi. L’immensità dell’orizzonte e il panorama che Napoli regala, da oggi potranno essere apprezzati e valorizzati anche da chi, in altre circostanze, non potrebbe goderne. Grazie a Paolo Puddu e alla sua “Follow the shape” la realtà diventa immaginario e l’immaginario diventa realtà, in un connubio perfetto tra arte e sensibilità. L’opera sarà presentata durante un evento espositivo finale, insieme ad un catalogo con le biografie degli altri artisti selezionati. Abbiamo incontrato Paolo Puddu che ci ha raccontato della sua opera “Follow the shape” e del suo lavoro.
Ci parli di come nasce “Follow the shape”. Quanto tempo le è servito per maturare l’idea dell’opera?
“Il tema della V edizione del premio Un’ Opera per il Castello è stato “UNO SGUARDO ALTROVE. Relazioni e Incontri”. L’ idea è maturata in modo esponenziale riflettendo sul concetto di spazio e sulla sua assenza, dunque spazio inteso nella sua totalità, soffermandomi sulle varie possibilità che si hanno per relazionarsi, idealmente e fisicamente, col paesaggio e con la realtà tutta. Tali considerazioni mi hanno condotto verso un ulteriore punto di “vista”.
Nel Braille presente sull’opera, quali sono gli scrittori e i poeti da cui sono presi versi e parole?
“Gli autori che hanno scritto di Napoli sono davvero tanti, Virgilio, Stendhal, Goethe, M. Serao, E. De Luca solo per nominarne alcuni, ma è tutto in via di definizione: ancora troppo presto per metter i puntini sulle “i”.
Ha avuto esperienze personali con persone non vedenti o si è immedesimato nelle loro difficoltà?
“Mi è capitato raramente di avere esperienze dirette con ciechi, ma quelle poche volte sono bastate per rendermi conto che ci sono differenti modi per fruire della realtà e non solo… “
Si è formato all’Accademia di Belle Arti di Napoli e poi ha studiato anche a Monaco di Baviera. Come mai la scelta di andare fuori?
“Credo che confrontarsi con culture differenti dalla propria, sia una caratteristica comune agli artisti. In quel caso la scelta di andare a Monaco di Baviera è stata dettata dalla voglia di conoscere e vivere un contesto che potesse essere utile per approfondire alcuni aspetti legati alla mia ricerca artistica”.
Ora lavora stabilmente a Napoli o si trova ad andare anche altrove?
“Viaggiare è una pratica costante. Napoli è sicuramente il nido dove tornare”.
Attraverso la sua opera anche i non vedenti possono immaginare il panorama da Castel Sant’Elmo. Lei cosa vede? Cosa le suscita guardare la sua città?
“Vorrei precisare che l’opera Follow the shape è sicuramente funzionale ai non vedenti, ma non esclude assolutamente i vedenti, altrimenti si incorre nell’errore di evidenziare il significato e di emarginare totalmente il significante. Il lavoro non si limita alla sola traduzione di testi in braille, ma presta attenzione anche al valore estetico, dunque alla forma, che nell’arte è il contenuto. Detto ciò, vorrei utilizzare una citazione di C. Malaparte che trovo davvero provocatoria perché ancora attuale: “Che cosa sperate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell’Europa di diventare Napoli.” La mia risposta alla sua domanda è che io vedo una città autentica! Grazie!”.
CLAUDIA BUONFANTI
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