Spillo e Argo, quando allegria e fedeltà riempiono la casa
Secondo il Mahatma Ghandi «Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui essa tratta gli animali.» Benché siamo tutt’altro che vicini alla perfezione, è innegabile che lentamente stiamo compiendo dei piccoli ma decisi passi in avanti: se nemmeno troppi anni fa ci riunivamo per vedere i nostri simili messi a morte nelle pubbliche piazze, mentre oggi ci battiamo per i diritti degli animali, qualcosa vorrà pur dire. Lo scopo di questo piccolo spazio mensile è quello di presentare gli amici “pelosi” del quartiere, e lo facciamo partendo con quelli del Signor Giovanni Migliaccio, papà del nostro direttore responsabile, Alessandro.«Sono due meticci, di circa tredici anni. Argo, dal mantello più chiaro, fu adottato presso un’associazione a favore dei cani abbandonati a via Scarlatti, mentre Spillo, nero con “la camicia e tre calzini” banchi, lo trovammo presso un nostro box in piazza Medaglie d’Oro. Aveva solo tre giorni ed era davvero piccino piccino… proprio come la testa di uno spillo!» Grazie all’affetto e alla dedizione dei padroni il cucciolo ce l’ha fatta ed ora è un bel cane di taglia media grande, proprio come il compagno:«Li abbiamo curati come se fossero dei figli – continua il Signor Migliaccio – e li abbiamo anche educati in un certo modo, ragion per cui non c’è mai stato alcun tipo di problema né coi bimbi, né con le persone che frequentano la casa, ad esempio le studentesse di mia moglie: sono due cani estremamente socievoli!» Un periodo di tempo così lungo è naturalmente ricco di ricordi e aneddoti, e il nostro ospite ne racconta ben due:«Col passare degli anni ho iniziato ad accusare dei dolori alle ginocchia. Per questo motivo, la sera ho preso l’abitudine di applicare degli impacchi di acqua fredda; Argo ha notato questa cosa e da allora mi sta vicino, leccandomi affettuosamente le ginocchia! E devo dire che la cosa mi sta dando giovamento!» Se il primo aneddoto mostra un lato decisamente tenero, il secondo sottolinea l’aspetto più “giocoso” delle bestiole:«Con l’approssimarsi della Pasqua, io e mia moglie ci diamo alla cucina, con pastiere e tortani in quantità industriale! Un pomeriggio di molti anni fa, ne lasciammo parecchi sul tavolo, a raffreddare, e quindi uscimmo per un po’. Al nostro ritorno… nessuna traccia dei cani! La casa era talmente silenziosa che ci allarmammo al punto tale da domandare alla portinaia se avesse visto i cani, poi, alla fine dove li trovammo? Sotto al letto intenti a divorare una pastiera e un tortano! Peccato non aver potuto scattare una foto, era davvero una scena divertente!» Il primo appuntamento con questa rubrica volge al termine, e lasciamo che sia il nostro ospite a chiudere:«Spero che questo spazio possa invogliare altre persone ad adottare dei cani perché è un gesto che migliora la vita: la nostra e quella delle tante bestiole abbandonate in attesa di un padrone.» Avete anche voi un animale speciale? Vi piacerebbe parlarcene? Mandate una mail a:
redazione@vomeromagazine.net
e fateci conoscere il vostro amico a quattro, due, o… zero zampe!
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