La storia della prima Cinecittà italiana al Vomero
Nei primi decenni del secolo alle Arti tradizionali si stava giungendo quella del Cinema. Il Vomero, luogo d’artisti, non poteva mancare all’appuntamento. Così prima in via Solimena nacque la Partenope Film dei Fratelli Troncone, e poi Giuseppe Di Luggo fondò nel 1912 la Polifilms, ceduta per difficoltà economiche a Gustavo Lombardo nel 1919, imprenditore napoletano della distribuzione che creò, sempre al Vomero, la Lombardo Film, poi rinominata Titanus, una delle maggiori realtà dell’industria cinematografica italiana. Tra il 1924 ed il 1925 più di un terzo dei film italiani fu prodotto sotto il Vesuvio, con soventi espressioni dialettali. Lombardo realizzava la sua produzione cinematografica in un capannone oggi scomparso, rilevato da Di Luggo e ubicato all’incrocio tra via Cimarosa e via Aniello Falcone. Oggi una lapide, apposta su un fabbricato del dopoguerra, al n.182 di via Cimarosa, ricorda la presenza in quel luogo della prima “Cinecittà” italiana. Per le scene in esterna, la Titanus aveva disponibilità del giardino di Villa De Gaudio, ubicata nel luogo dove oggi c’è Trony ,in via Luca Giordano, e di proprietà dell’amico Giovanni De Gaudio. In quel periodo il Vomero divenne la Hollywood italiana per la forte presenza di numerosi attori e star che passeggiavano per le strade del quartiere. Non esistendo ancora la funicolare e essendo difficile spostarsi dal centro fino in collina, diventò normale incontrare artisti che per l’epoca erano famosi, prima fra tutti Lady Gys che lo stesso Gustavo Lombardo aveva sposato in quegli anni, i coniugi furono i primi “colonizzatori” del nuovo quartiere collinare. Alla fine degli anni ’20 la casa cinematografica si trasferì nella vicina Roma, dove i forti incentivi del governo richiamarono i volti noti della celluloide. Lombardo a Cinecittà riuscì a produrre pietre miliari per la storia del cinema italiano con produzioni importanti fino alla fine degli anni cinquanta. Lombardo ebbe il merito di lanciare cinematograficamente l’attore Totò, che debuttò nel millenovecentotrentasette nel film Fermo con le mani! di Gero Zambuto con la paga di 6.000 lire. Assicurò l’appoggio a molti giovani registi come: Fellini, Visconti Petri e Olmi usciti proprio da questa scuola Napoletana. Lombardo si spense a Roma nel millenovecentocinquantuno: il cinema italiano deve molto a questo pioniere che riuscì a renderlo grande, che si innamorò di quest’arte assistendo a undici anni alla riproduzione, a Salone Margherita, del primo cortometraggio della storia del cinema mondiale dei Fratelli Lumiere e acquistando successivamente un piccolo laboratorio in via Domenico Cimarosa, sulla collina del Vomero.
FRANCESCO LI VOLTI
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.