Divertente, sensuale e dissacrante. Questo è il Decamerone in scena al teatro Diana. Una libera rivisitazione del testo di Boccaccio che ci appare, visto il momento storico che stiamo vivendo, particolarmente attuale. Specchio impietoso di vizi e passioni pruriginose, che oggi come allora, affollano le pagine di cronaca.
Ottimo l’adattamento teatrale e la drammaturgia svolto da Baliani e Maglietta. Altrettanto notevole il lavoro dalla compagnia, i cui membri, molto affiatati tra loro, sono riusciti a tenere alta l’attenzione dei presenti mantenendo dei tempi teatrali particolarmente serrati. Buona l’interpretazione di Stefano Accorsi soprattutto nel monologo iniziale durato la bellezza di cinque minuti.
Nell’arco di quasi due ore, sono state raccontate sette storie, all’interno delle quali erano perfettamente rappresentati i temi, tipicamente Boccaciani, della fortuna, dell’amore e della gelosia. Prendono così vita le storie di “Mutolo” costretto a soddisfare le voglie delle sorelle di un convento. Dell’amor cortese tra Tancredi e Ghismunda e della gelosia di Armino tradito dalla bella moglie. Non manca la figura del frate, che al fine d’insidiare una bella donna, non esita a fingere di esser posseduto da un arcangelo.
Racconti e personaggi che ci offrono notevoli spunti di riflessione circa il progressivo appiattimento dei valori etici e morali della società “civile” dei giorni nostri. Un messaggio forte, quasi urlato, sulla necessità di riacquistare la nostra umanità attraverso il progressivo allontanamento dalle mafie, dalle corruzioni e dallo sfruttamento dei deboli.
Uno spettacolo da vedere con occhi limpidi e sgomberi da preconcetti. Assolutamente consigliato.
A cura di Mirko Galante

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