Allergia al grano: i sintomi e le possibili soluzioni
Per allergia al grano (o frumento) si intende una reazione allergica ad alimenti che lo contengono. Le cause sono principalmente il consumo di alimenti contenenti grano, ma può essere sufficiente anche soltanto l’inalazione ad esempio di farina. L’attivazione del sistema immunitario nasce come risposta ad una o più delle quattro classi delle proteine del grano: albumine, globuline, gliadine e glutine. Le proteine del grano si trovano in svariati alimenti, a partire da quelli più evidenti come il pane, la pasta, il semolino, i biscotti, i cereali per la colazione a quelli insospettabili come le caramelle dure, la salsa di soia, il ketchup, la liquirizia, il gelato. Si possono trovare anche in prodotti come cosmetici, prodotti per il bagno e paste morbide per il gioco.
L’allergia alle proteine del grano non va confusa con l’intolleranza al glutine (celiachia). Esse differiscono in modo sostanziale per quanto riguarda la reazione del sistema immunitario al consumo di determinati alimenti scatenanti. Il sistema immunitario di un paziente celiaco individua erroneamente il glutine come una molecola pericolosa ed a seguito di una cascata di reazioni danneggia anche i tessuti intestinali in presenza della sostanza. Questo tipo di risposta non avviene in caso di allergia, che presenterà quindi sintomi e conseguenze del tutto diverse.
Un bambino o un adulto con allergia al grano svilupperà rapidamente i sintomi poco dopo aver mangiato qualcosa contenente grano, in un tempo compreso tra qualche minuto e qualche ora. I sintomi più comuni sono:• gonfiore, prurito o irritazione della bocca o della gola• orticaria, prurito o gonfiore della pelle• congestione nasale• mal di testa• prurito agli occhi e lacrimazione• difficoltà di respirazione• crampi, nausea o vomito• diarrea• anafilassi• shock anafilattico. In alcuni casi può capitare che i sintomi si sviluppino solo nel momento in cui persone affette da allergia alle proteine del grano pratichino esercizio fisico dopo il consumo degli alimenti a rischio. I cambiamenti indotti dall’attività fisica innescano una reazione allergica o peggiorano la risposta del sistema immunitario alle proteine del grano. Questa condizione di solito si traduce in anafilassi, ossia una reazione in grado di mettere a repentaglio la vita. Il primo passo per una corretta diagnosi è rivolgersi al medico di base per una valutazione fisica, un’anamnesi (storia medica dettagliata) ed eventualmente per la prescrizione di un test cutaneo e di specifiche analisi del sangue. Sempre a scopo diagnostico può essere consigliato un diario alimentare dettagliato ed una dieta ad eliminazione, con conseguente monitoraggio del reintegro degli alimenti. Nel caso in cui fosse accertata un’allergia alle proteine del grano è necessario iniziare una dieta che preveda l’esclusione di cibi a base di grano, segale, farro e kamut. Si può fare ricorso invece a prodotti a base di farina d’orzo, riso, mais, avena, miglio, quinoa e grano saraceno. Attenzione perciò a non confondere questo tipo di allergia all’intolleranza al glutine che prevede una dieta maggiormente restrittiva. Per una maggiore tranquillità e sicurezza, un consiglio fondamentale è quello di imparare a leggere attentamente le etichette e affidarsi ad un professionista che permetta di vivere con serenità il problema.
Simona Cavallaro
DIETISTA
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