Intervista a Ficarra e Picone “Amiamo questa città”
I due artisti siciliani hanno inaugurato la stagione teatrale del “Diana” e progettano un nuovo film: “A Napoli abbiamo tanti ricordi,
la città ci porta fortuna e il pubblico è molto caloroso”
La nuova stagione del Teatro Diana è stata inaugurata con due maestri della risata. “Apriti cielo” è uno spettacolo scritto e interpretato da Ficarra e Picone, andato in scena dal 14 al 25 ottobre. I due comici siciliani, amati dal pubblico per la loro semplicità e per la loro bravura, tengono viva l’attenzione del pubblico per due ore, tra sketch e battute a profusione. Ficarra e Picone interpretano due improbabili tecnici della Tv, le cui vite , tra paradossi al limite dell’assurdo e il ritrovamento di un cadavere, verranno completamente segnate. “Apriti cielo” prende spunto dalla vita di tutti i giorni per dare, con leggerezza, la possibilità agli spettatori di riflettere sulla società attuale e sulla nostra condizione. Ma sono stati gli stessi Ficarra e Picone a raccontarci dello spettacolo e dei loro progetti.
“Apriti cielo” è stato scritto ed interpretato da voi due. Come nasce l’idea di questo spettacolo?
“L’idea è nata dalla voglia di fare uno spettacolo molto leggero e colorato. Ci siamo divertiti ad essere stupidi in scena ed è stato proprio il desiderio di un puro divertimento che ci ha spinti a scrivere questo spettacolo”.
Qual è per voi la differenza tra teatro e televisione?
“Quello che per tanti rappresenta un luogo comune, per noi rispecchia la semplice verità: il teatro ci dà il vero contatto col pubblico ed è una cosa impagabile, una grande emozione. Differentemente in televisione si riesce a parlare a milioni di persone contemporaneamente e si possono affrontare temi di ogni tipo, anche di attualità”.
Tra l’attore, il conduttore e il comico, qual è il ruolo in cui vi sentite più voi stessi?
“Non c’è un ruolo in particolare. La cosa fondamentale per noi è divertirci, proprio per questo motivo ci piace variare. Ecco perché non facciamo solo televisione e ci ritagliamo sempre un periodo dell’anno in cui ci dedichiamo al teatro. Poi ogni due anni proviamo a cimentarci nel cinema. Ci piace spaziare, così il nostro lavoro non diventa ripetitivo e la passione resta sempre tanta. Gli stimoli nuovi non devono mai mancare. Anche in questo momento stiamo lavorando al nostro nuovo film, ma siamo ancora nella fase iniziale”.
Il pubblico vi conosce come un esilarante duo comico, ma nella vita privata come siete? Vi è capitato di litigare?
“Nella vita privata siamo come tutti gli altri e non abbiamo nulla di speciale. Ci piace circondarci di amici e tra questi ne abbiamo tanti anche a Napoli. Siamo persone tranquille, ma tra di noi non sono mancate le litigate. I momenti di tensione ci sono stati ma mai per cose personali. Abbiamo discusso solo su opinioni e scelte lavorative”.
Che rapporto avete con Napoli? Com’è stata l’accoglienza qui in città?
“A Napoli abbiamo avuto un’accoglienza bellissima e il pubblico è stato caloroso. Siamo venuti tante volte qui e proprio a Napoli abbiamo mosso i primi passi, aiutati da persone che credevano in noi e ci facevano portare lo spettacolo in giro per la Campania. Abbiamo un rapporto con la città veramente bello. Abbiamo tanti ricordi a Napoli, i nostri primi spettacoli li abbiamo fatti in un locale che oggi non esiste più e si chiamava “Tunnel”, di Nando Mormone, l’attuale ideatore di “Made in Sud”. Sono ricordi che ci accompagnano sempre. Questa città ci ha portato fortuna e proprio a Napoli sono nati i “siciliani stanchi” che poi ebbero una grandissima fortuna a Zelig“.
Oltre ad essere grandi comici, siete anche molto generosi ed altruisti. Con la vostra Onlus “Maredolce” avete regalato una Tac per l’ospedale dei bambini di Palermo. Quanto conta per voi aiutare i bambini?
“Abbiamo fatto una partita di beneficenza e con i soldi raccolti abbiamo regalato la Tac all’ospedale dei bambini e tra pochi giorni consegneremo anche un ecografo colorato. Stiamo cercando di aiutare a dare una dimensione umana all’ospedale, perché soprattutto i bambini hanno bisogno di pareti dipinte e colori vivaci. Cerchiamo di aiutarli come possiamo e speriamo possa essere un segnale positivo per tutta l’Italia e un esempio per tutti. In merito abbiamo tanti altri progetti e pensiamo sempre a loro. Inoltre, sentir ridere i bambini è una cosa bellissima e anche durante i nostri spettacoli, se sentiamo ridere un bambino il nostro cuore si riempie di gioia”.
CLAUDIA BUONFANTI
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