Alla scoperta delle Edicole Votive
L’impegno civico e la cura del territorio dei singoli cittadini
va incoraggiato rendendo il quartiere Vomero- Arenella
sempre più curato e pulito
Una delle espressioni più vive e longeve della religiosità popolare a Napoli è la presenza delle Edicole Votive, dette comunemente “Cappelle”, erette con spontaneità lungo le strade delle città. Esse sono una testimonianza importante dei valori religiosi e della vitalità della fede del popolo napoletano. Il culto che vi si presta non è quello ufficiale, ma semplice, popolare: un segno di croce, una levata di cappello, un’Ave Maria. L’origine delle Edicole Votive risale all’epoca greca, ma, a Napoli, l’usanza si è molto diffusa nel ‘700 durante il Regno di Carlo III di Borbone, epoca in cui se ne incoraggiò la diffusione per migliorare l’illuminazione delle strade cittadine. Al Vomero, ci sono parecchi esempi di questa tradizione religiosa, anche se la vita frenetica moderna, ha causato l’abbandono e l’incuria di molte delle Cappelle sparse sul territorio. Per questo motivo, il Vomero Magazine è lieto di raccontare l’impegno di una residente la signora Maria Ribello, che insieme al marito, da anni gestisce lo storico negozio Simonte in via Massimo Stanzione, e da circa due anni cura con attenzione e passione la Cappella della famiglia De Stasio, in via Merliani. La Cappellina, che è posta sul lato sinistro della strada, provenendo da via Scarlatti è chiusa, oggi, da un cancello bianco, per evitare atti vandalici e furti. L’edicola fu eretta 100 anni fa da una famiglia del Vomero, i De Stasio, ed è dedicata a S. Anna, di cui si può ammirare una stampa a colori ormai sbiadita dagli anni. La signora Ribello, si prende cura della Cappella De Stasio, portando fiori freschi, cambiando l’acqua e riordinando le statuette e le immagini sacre, che in questi due anni gli abitanti della zona le hanno portato per farle custodire all’interno dell’edicola votiva. Raccontare l’impegno della signora Maria serve a risvegliare il senso civico di ognuno di noi. Ciascuno, infatti, può fare molto per il nostro quartiere, sfruttando anche le proprie passioni, proprio come Maria, che spinta da un forte senso religioso, si prodiga affinchè, la Cappella de Stasio non venga abbandonata all’incuria, provvedendo a sue spese a piccole opere di manutenzione, come attintare il cancello, e di qui a pochi mesi provvedendo a far restaurare l’immagine di S. Anna. Ci auguriamo, che le edicole votive sparse sul nostro territorio trovino le stesse attenzioni, che Maria dedica alla Cappella di via Merliani.
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