Pancia gonfia cause e rimedi
La pancia è la zona del corpo su cui ricade la maggior parte dell’attenzione, delle preoccupazioni legate alla forma fisica. La frase più ricorrente è “mi sento gonfio” più che “mi sento grasso”. Spesso questa non è soltanto una sensazione, un’impressione ma un problema reale, oggi sempre più comune soprattutto tra le donne. La pancia gonfia può essere un sintomo di numerose patologie legate all’apparato digerente. Si tratta di un accumulo di aria nell’intestino o nello stomaco (detto anche meteorismo) che provoca una fastidiosa tensione addominale. Nella maggior parte dei casi questa tensione è accompagnata da crampi, flatulenza, eruttazione , stipsi o diarrea. Le cause sono numerose: la pancia gonfia può essere la conseguenza di un pasto consumato troppo velocemente oppure di un pasto troppo abbondante. Può dipendere da un aumento di peso o essere un sintomo della sindrome premestruale o della menopausa. Fino ad arrivare ad essere il sintomo di patologie importanti come appendicite, cancro al colon, fibrosi cistica, calcoli alla cistifellea, celiachia, etc.
Per porre fine a questo fastidio bisogna seguire delle piccole accortezze. Prima di tutto verificare la presenza di intolleranze alimentari tramite test validati scientificamente. Nel caso di un’intolleranza al lattosio, bisognerà eliminare dalla dieta tutti gli alimenti che ne contengono anche solo tracce. Nel caso di un’intolleranza al glutine, detta anche celiachia, bisognerà seguire una dieta gluten-free.
In tutti i casi per eliminare il problema della pancia gonfia bisogna perdere i chili in eccesso e seguire una dieta equilibrata, con la giusta attenzione al corretto abbinamento dei cibi. Mangiare sempre lentamente, bere tanta acqua (almeno 2l/die) soprattutto quando le temperature sono molto alte e la sudorazione aumenta. Assicurarsi di mangiare una quota abbastanza alta di fibre, consumando 4-5 volte al giorno frutta e verdura fresca.
L’esercizio fisico è sempre molto importante e determina una diminuzione del problema. E’ necessario inoltre allontanare lo stress visto che ormai è scontata l’associazione tra ansie, tensioni quotidiane e problemi intestinali.
Evitare pasti molto abbondanti, abbuffate, bibite gassate e junk food (cibi spazzatura). Il gonfiore intestinale è favorito dalla masticazione di chewingum e caramelle.
Spesso si ricorre all’utilizzo di lassativi, pensando di diminuire il gonfiore favorendo l’evacuazione intestinale ma non è cosi. Si rischia soltanto, in questo modo, di aumentare l’aria nella pancia, visto che questi prodotti (compresi quelli erboristici) a base di fibre, si gonfiano a livello gastro-intestinale.
In caso di terapia antibiotica può essere utile assumere yogurt con fermenti lattici vivi, oppure un probiotico, per combattere un’eventuale meteorismo dipendente da una gastroenterite batterica.
Sarebbe preferibile evitare di fumare durante i pasti ed evitare di bere dalla cannuccia. per non incamerare aria in più.
Per quanto riguarda l’alimentazione da seguire bisogna aumentare il consumo di verdura, frutta e cereali integrali. La frutta va mangiata lontano dai pasti per evitare la fermentazione dei cibi a cui viene associata. Finocchi, menta, mele e mirtilli aiutano a diminuire il gonfiore intestinale andando ad agire sulla regolazione della fermentazione e favorendo l’espulsione dei gas. Evitare il consumo di alimenti che possono indurre flatulenza: fagioli, fagiolini, lenticchie, piselli, ceci, melanzane, cipolle, lieviti, carote e cavoli.
Cercare di evitare gli abbinamenti “latte + uova” così come “legumi + carne” ed evitare gli alimenti di difficile digestione come cibi molto grassi, fritture ed alimenti piccanti.
Come rimedio erboristico invece, il carbone è quello più noto. Esso è in grado di assorbire i gas intestinali. Anche le piante carminative (cumino, anice, finocchio, angelica, menta, melissa e camomilla) possono essere un buon rimedio. Queste, a differenza del carbone, non assorbono ma eliminano i gas. Nei casi in cui il fastidio diventasse un dolore ricorrente è possibile intervenire anche farmacologicamente chiedendo consiglio al proprio medico di base.
SIMONA CAVALLARO – DIETISTA
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