Un residente – sentinella cura da solo le aiuole
Spesso a fronte di un problema collettivo, quale il degrado di uno spazio verde, noi cittadini siamo portati a muovere critiche feroci a chi ci amministra, ottenendo, nella maggior parte dei casi, molte promesse e pochi fatti. Ci sono persone però, che al fare la voce grossa, preferiscono rimboccarsi le maniche ed adoperarsi attivamente per il bene comune. E’ il caso di Francesco Saverio Emma. Un simpatico pensionato che nel tempo libero, quando possibile, cerca di arginare il crescente stato di abbandono dei giardinetti Ennio Antonini.
Francesco come mai sei così legato a questi giardinetti?
“Perché abito in zona. Non mi piace sapere che una parte del mio quartiere viene trascurato al punto tale da non poter essere più fruibile”.
Quando è iniziato il lento processo di degrado dei giardini?
“Non saprei dare una data precisa, ma credo sia partito tutto nel 2010. Infatti in quell’anno riuscii, con una petizione e l’aiuto dell’Assessore Migliaccio, ad evitare la costruzione di un garage sotterraneo, che si sarebbe dovuto sostituire all’attuale spazio verde. Da quel momento in poi, a parte qualche sporadico intervento, il controllo e la manutenzione di quest’area è andato lentamente scemando”.
Spiegaci in che modo cerchi di contrastare l’incuria.
“Per prima cosa cerco di comunicare con la Municipalità. Chiedo interventi di pulizia e di ripristino. Poi in primis, compatibilmente con i miei impegni, cerco di organizzarmi periodicamente per andare a pulire le aiuole, e i piazzali. In genere questo è un lavoro che faccio soprattutto nei mesi invernali, quando gli alberi perdono le foglie. Lo scorso 25 dicembre, in previsione delle piogge, sono andato a fare una bella pulizia così da evitare allagamenti ed ulteriore sporcizia. In più, spesso mi sono offerto alla municipalità come possibile candidato al controllo di questi spazi, ovviamente senza avere nessuna pretesa economica, come un semplice volontario. Purtroppo non hanno mai accettato il mio aiuto”.
C’è qualcuno che ti aiuta?
“In verità no. Tempo fa ho lasciato un messaggio scritto nei giardinetti, dove invitavo i residenti a dedicare ogni tanto qualche minuto alla pulizia delle aiuole. Ma nessuno ha aderito. Spesso le persone si lamentano della sporcizia, le mamme non fanno più giocare i bambini in questo spazio per paura delle siringhe che spesso si trovano tra le foglie, però ci si aspetta sempre che siano gli altri a risolvere i problemi. Nessuno vuole più mettersi in gioco di persona. Io dedico il mio tempo a ripulire questo spazio verde un po’ per decoro e per uno spirito di appartenenza al mio quartiere, ma anche perché quando c’è ordine e pulizia, sono convinto che anche l’animo di chi ci vive sia più sereno”.
Vuoi fare un appello alle istituzioni?
“Si, non abbandonate i giardini Ennio Antonini. Bisogna fare dei lavori, e soprattutto recintare il tutto stabilendo degli orari di apertura e chiusura. Così facendo magari si riuscirà a contrastare l’opera dei vandali ed il crescente degrado”.
Mirko Galante
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