Microcredito: bando e prenotazioni
La partenza del bando microcredito PMI, prevista per il mese di aprile, slitta a maggio, prevedibilmente intorno alla metà del mese: bisogna attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto applicativo del ministero dello Sviluppo Economico del 18 marzo, ora al vaglio della Corte dei Conti, e quindi la successiva circolare operativa del gestore del Fondo, nei successivi 15 giorni. Si tratta del Bando Microcredito che prevede la possibilità di ottenere finanziamenti fino a 25mila o 35mila euro per imprese o autonomi che intendono avviare o sviluppare iniziative imprenditoriali.
Il ritardo sulla originaria tabella di marcia è determinato dal fatto che si sta cercando il modo di allargare la platea dei possibili destinatari. Fra le ipotesi allo studio, quella di utilizzare una leva fiscale che consenta di immoblizzare solo una parte della cifra che il ministero stanzia come garanzia. Come noto, al servizio del bando ci sono 40 milioni di euro. Quanto l’iter di tutti i provvedimenti sarà terminato, il ministero darà il via libera alle domande, che saranno presentate in via telematica attraverso il sito del ministero. Non ci sarà un click day, precisano i Consulenti del Lavoro, ma una data a partire dalla quale sarà possibile presentare la richiesta di Garanzia. Nel frattempo, imprese e autonomi interessati a questa possibilità di Microcredito PMI possono informarsi sia consultando l’apposita sezione del sito del Fondo di Garanzia .
Sul sito del Fondo di Garanzia vengono illustrate tutte le principali regole del bando: soggetti ammessi ai finanziamenti, attività ammissibili, caratteristiche della garanza e del finanziamento, procedure. E’ stata predisposta una pagina speciale dedicata al Bando Microcredito PMI, da cui si possono consultare tutte le circolari con le istruzioni per l’uso, le FAQ .
L’accesso al Microcredito PMI è pensato per le micro-imprese organizzate in forma individuale, per le associazioni, per le società tra persone e per le società semplificate e/o le cooperative. Possono, inoltre, accedere al Microcredito tutti i lavoratori autonomi professionisti, quindi notai, avvocati, geometri, commercialisti, ingegneri, agronomi, ma anche consulenti, dentisti e altri che siano regolarmente in possesso di partita Iva e che abbiano un numero massimo di dipendenti pari a 5, imprese o autonomi e professionisti a partita IVA, che abbiano aperto l’attività da non più di cinque anni, con un massimo di cinque dipendenti, che possono arrivare a dieci nel caso di società di persone, srl semplificate, cooperative, e con una serie di paletti sul fronte dell’andamento di bilancio. Possono accedere ai fondi del Microcredito tutti i lavoratori autonomi, le piccole imprese ma anche chi ha intenzione di aprire una nuova attività. Il microcredito è pensato principalmente per i lavoratori e le micro-imprese che hanno bisogno di credito ma che non possiedono le tradizionali garanzie richieste dalle banche o dagli istituti di credito per erogare un prestito. In questo caso la garanzia richiesta è offerta dal Microcredito stesso che garantirà la copertura fino all’80% dei fondi stanziati nel caso in cui i beneficiari non siano nelle condizioni di restituire i soldi.
La garanzia della copertura avviene a titolo gratuito e la procedura di erogazione dei finanziamenti – a differenza delle tradizionali pratiche – sarà molto rapida (non superiore ai 7 giorni) .
Esistono tuttavia delle limitazioni per l’accesso al microcredito:
1. NON aver avuto nei tre esercizi precedenti al fallimento un patrimonio pari o superiore a 300 mila euro;
2. NON aver realizzato ricavi annui complessivi a 200 mila euro negli esercizi precedenti;
3. NON avere debiti per un importo superiore a 100 mila euro.
In tutti i casi, l’operatore che si occupa della gestione della pratica può rifiutare di erogare il microcredito nel caso in cui il richiedente sia iscritto nel registro dei cattivi pagatori.
Il finanziamento dura sette anni, è pari a 25mila euro, che possono diventare 35mila in alcuni specifi casi.
Come dicevo il prestito base è di 25mila euro, ma si può arrivare a 35mila in “erogazione frazionata” se sono rispettate alcune condizioni tra cui il pagamento puntuale delle ultime sei rate e il raggiungimento dei risultati intermedi stabiliti dal contratto e verificati dall’operatore di microcredito. L’importo finanziato viene restituito con un piano di rate trimestrali, della durata di sette anni, estendibili fino a dieci se il finanziamento concerne anche progetti formativi. I finanziamenti possono essere richiesti per l’acquisto di beni o di servizi strumentali all’attività svolta, la retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori e il pagamento di corsi di formazione finalizzati a migliorare la qualità professionale e le capacità tecniche e gestionali del lavoratore autonomo, dell’imprenditore e dei dipendenti o a agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro dei beneficiari. La durata massima del periodo di rimborso è di 10 anni e il tasso di interesse viene calcolato sulla base delle rilevazioni dei tassi effettivi globali medi fatte ogni tre mesi dalla Banca d’Italia. In questo momento la soglia è fissata all’8,47 per cento.
Allora che dire maggio è arrivato …attendiamo il click day……..
Mariagrazia Vitelli – Commercialista
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