Salvatore Paladino regala l’opera “Contenitori” a Castel Sant’Elmo. Incontro con l’autore giovedì 12 marzo
Nuovo appuntamento con il contemporaneo a Castel Sant’Elmo, dove artisti, critici d’arte, giornalisti, curatori raccontano il proprio modo di vedere e vivere l’arte contemporanea con forme diverse: dibattiti, proiezioni, presentazioni, dialoghi con gli artisti, visite nel museo.
La donazione dell’opera Contenitori (Teatrino in Box) del 1969-1971 di Salvatore Paladino al museo Novecento a Napoli è l’occasione per incontrare l’artista e ripercorrere con lui le tappe fondamentali della sua carriera.
Appartenente a quel gruppo di artisti che hanno fatto parte della seconda ondata del Gruppo 58, Salvatore Paladino ha il merito di coniugare l’oggettualità di derivazione pop con il concetto di “opera aperta” messo a punto da Umberto Eco nel 1962 in un testo fondamentale che ha condizionato la poetica di molti intellettuali italiani di quel periodo storico. Vicino come sensibilità a Mario Persico, a Guido Biasi, a Enrico Bugli, Paladino ha condiviso con loro le battaglie di una rivista d’avanguardia come “Linea Sud”, impostando la sua ricerca con maggiore decisione sul concetto di gioco, tanto da redigere addirittura un manifesto sull’“arte-gioco”.
Le sue opere, fondate su una logica combinatoria ludica, si iscrivono in un universo fantastico che spesse volte è entrato in sintonia con alcuni dei nostri più interessanti poeti, da Edoardo Sanguineti a Mario Lunetta, dando vita a originali libri d’artista. Ciò che tuttavia contraddistingue la sua personalità, differenziandola anche dai suoi stessi compagni di strada, è la sistematicità della sua ricerca, come premessa di una raffinata “pulizia formale”, requisito per lui indispensabile, che lo ha tenuto al riparo da qualsiasi possibilità di deriva trash.
Il Castello, per eccellenza luogo privilegiato da cui si può godere dall’alto una visione di insieme della città, si dota di un “cannocchiale” per guardare e indagare aspetti e problematiche dell’arte contemporanea e per aggiungere via via altri tasselli fondamentali alla comprensione della complessa vicenda storia del ‘900.
L’appuntamento come di consueto è nel salone delle sculture del Museo. Ingresso gratuito
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