Notte bianca al Vomero, tra bilanci e perplessità. Intervista al consigliere Marco Gaudini
Dal titolo “Vomero Notte 3.0”, ovvero terza edizione che riparte da zero, forte delle esperienze precedenti, ma con uno spirito differente, la kermesse ha riscosso notevole successo anche quest’anno, con un affluenza di circa 500
mila presenze sul territorio, provenienti da ogni zona di Napoli, provincia e intera Campania. La manifestazione che si conferma come modello partecipativo ed inclusivo a costo zero di realtà sociali, culturali e commerciali dell’area collinare, ha visto eccellenti miglioramenti e feed back positivi in termini sia economici che di vivibilità. A coordinare l’itera macchina organizzativa fatta di assessori, consiglieri, tecnici, dipendenti del Comune di Napoli e Municipalità, Marco Gaudini, presidente della commissione cultura, eventi e politiche giovanili e dello sport, a cui abbiamo chiesto punti forti e deboli e il conseguente bilancio dell’evento.
Quali sono state le novità e i miglioramenti della terza edizione?
Quest’anno abbiamo inserito nuovi elementi: per la prima volta Vomero notte si è svolta con l’aiuto e la collaborazione delle associazioni di commercianti quali Unico Vomero, Cenf-Imprese e Vomero Commercio e Cultura, Aicast. Hanno condiviso con noi criticità ed errori che non abbiamo ripetuto. Si sono moltiplicate iniziative di carattere commerciale che hanno avuto riscontro nei giorni successivi la manifestazione.
Ci sono stati riscontri positivi da parte dei commercianti?
Il settore food & beverage è di sicuro quello che risente degli introiti maggiori. Alcune realtà commerciali hanno dato vita ad azioni di fidelizzazione della clientela oltre a scontistiche che hanno coinvolto maggiormente il pubblico. I commercianti hanno confermato un ritorno economico spalmato nelle settimane successive, con una maggiore presenza di clienti dopo la manifestazione. I report del centro commerciale Vomero/Arenella e i dati giunti da Metro Napoli testimoniano un incremento dell’affluenza sul territorio e di vendite.
Quanto ha funzionato la macchina della sicurezza?
Una manifestazione del genere si regge solo con una macchina organizzativa di sicurezza molto forte, con un dispiegamento di uomini capillare. E noi l’abbiamo avuta. L’ospedale di campo allestito, ad esempio, ha registrato solo 30 accessi a fronte dell’intera affluenza. La protezione Civile con la coordinazione del dott. Spagnuolo, responsabile del Comune di Napoli, ha allestito una sala operativa in municipalità collegata con la Questura centrale. Inoltre la polizia locale ha dato prova di essere perfettamente organizzata e competente.
Punto debole: gli ambulanti ancora presenti…
Sono stati molto meno rispetto l’anno scorso. Il problema è legato alla penetrazione sul territorio e alla difficoltà del controllo dell’attività illecita. Lo strumento che può risolvere il problema, senza minare l’ordine pubblico è il sequestro della merce. E devo dire che la polizia prima e durante la manifestazione ha effettuato diversi sequestri, ma bisogna tener presente che dietro dei semplici ambulanti c’è una grande organizzazione. Si mimetizzano tra le persone e al momento opportuno spuntano fuori ed esercitano. Sfuggono ai controlli e filtrano le forze dell’ordine, ma siamo sulla buona strada per eliminare del tutto il problema .
Possiamo dire che il bilancio è stato positivo?
Il bilancio della manifestazione è più che positivo con differenze di carattere organizzativo, conferma e afferma l’attenzione commerciale, turistica e culturale sul territorio Vomero-Arenella. Vomero Notte accende sul territorio una grande attenzione che si riscontra poi nei mesi successivi. Una luce che resta accesa testimoniata dalla volontà di sponsor e grandi strutture interessate ad investire qui. Già da natale, infatti, avremo la percezione dei frutti della manifestazione. Mi sento di dire che con Vomero notte si afferma un modello di città che seppur con poche risorse e con il lavoro di uomini e donne competenti, riesce nell’intento, lanciando un messaggio molto chiaro: cioè che noi siamo capaci in questa città di fare le cose, di farle bene e anche a costo zero.
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