L’evento fuori città: la Juta di Montevergine
di Manuela Ragucci
I pellegrinaggi a Montevergine sono una tradizione molto radicata non solo in Campania, ma anche in tutto il resto del sud Italia: le prime testimonianze di salite al monte Partenio si hanno già all’epoca di Gugliemo da Vercelli quando piccole comunità di persone giungevano alla chiesa soprattutto per conoscere il virtuoso santo; nel 1139, in un documento, si narra di pellegrinaggi per invocare la grazia divina e il 12 settembre 1263, papa Urbano IV, afferma come la zona di Montevergine sia diventato un importante centro di preghieraI pellegrinaggi svolti in epoca passata erano caratterizzati dal digiuno o dall’astinenza dalle carni, latticini, uova e formaggi; altra tradizione voleva che a recarsi in pellegrinaggio fossero donne o ragazze non ancora sposate, le quali durante la salita verso il monte intrecciavano dei rami di ginestra, promettendo alla Madonna di tornate l’anno successivo e di sciogliere il nodo in compagnia dello sposo o ancora che ragazzine molto giovani andassero scalze al santuario per conto di terzi per ringraziare la Vergine per la grazie ricevuta. Durante la discesa gli uomini erano soliti svolgere una corsa su carri, chiamata recanata, mentre le donne intonavano canti popolari.
Nella notte tra l’11 ed il 12 settembre inizia il pellegrinaggio a piedi verso il santuario di Montevergine. La salita, che in dialetto diventa Juta è una tradizione antica. Si saliva e si sale a piedi per espiare i propri peccati e per donare la propria fatica alla Madonna nel giorno della sua festa. Oggi molti continuano a salire a piedi tagliando la montagna in un percorso ricco di suggestioni (lungo il percorso c’è la sedia della Madonna, un poggio di pietra su cui si dice si fosse fermata a riposarsi la madonna stanca).Da alcuni anni la sera dell’11 si tiene una festa ad Ospedaletto d’Alpinolo (che è lungo il percorso della juta) per ricordare gli antichi fasti dei grandi pellegrinaggi di un tempo. Infatti, un tempo i devoti provenienti dai paesi del napoletano e zone limitrofe, erano soliti fermarsi ad Ospedaletto, dove venivano accolti con grande cortesia e grandi festeggiamenti, dai residenti.
E così anche quest’anno, quelle antiche atmosfere si potranno rivivere nei tre giorni a Ospedaletto, il suggestivo paese alle falde del Partenio. Nel pomeriggio dell’11 settembre, alle 16.30 nella Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, il sindaco Luigi Marciano, modererà un interessante incontro dibattito dal tema: “I giovani e la tradizione“. Il 12 si terrà la marcia della pace patrocinata dal Presidente della Repubblica e nel corso dei tre giorni di festeggiamenti ci saranno concerti di musica popolare, tammurriate e canti popolari.
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