Eureka. La prima ludoteca pubblica
di Stefania Bertucci
Come ormai è noto a tutti, l’imperativo delle amministrazioni pubbliche, centrali e periferiche è tagliare, sfoltire i capitoli di spesa per arrivare al miraggio: il Pareggio di Bilancio. Come un’oasi nel deserto, il pareggio è il miraggio che accompagna le scelte dei nostri amministratori, che da depositari della fiducia dei cittadini, sono diventati dei bravi contabili. L’obiettivo della nostra politica non è più migliorare la Res Pubblica ma pareggiare le entrate con le uscite. Poco importa se si tagliano quei servizi, che rendono la vita degna di essere vissuta a garanzia delle fasce più deboli del sistema. Napoli, poi, è una realtà a parte. Qui tutte le falle del sistema, le mancanze e gli errori si evidenziano, come se guardassimo in una lente di ingrandimento. L’arte di arrangiarsi, il tirare a campare è quello che ci ha penalizzato, che ci ha reso arrendevoli e disattenti. Il ruolo della donna, poi, è stato sempre sottovalutato e relegato nello stereotipo fisso che la vede a casa con i figli o comunque costretta a sacrificare completamente i suoi spazi anche se lavoratrice. Al Vomero non ci sono asili nido comunali. Le neo-mamme che non sono aiutate dai “nonni”, o che non possono pagare la retta dell’asilo privato, non vanno a lavorare. Al Vomero nelle scuole dell’infanzia non esiste il tempo pieno in tutte le sezioni. Le mamme di quei bimbi che non fanno il tempo pieno non possono lavorare, se non in part-time. Inoltre chi ha detto che una donna seppure scegliendo di non lavorare debba rinunciare al proprio tempo libero, per dedicarsi a tempo pieno alla cura dei propri figli? Possibile che non esistano alternative o situazioni intermedie? Il sistema pubblico è ingessato. In un mondo in cui la domanda e l’offerta di servizi si incontrano in tempo reale, in cui le conferenze stampa, i programmi radiofonici e quelli televisivi rendono i nostri politici parte della nostra vita in una sfilata di apparizioni continue, ci dobbiamo rassegnare a sentirci dire “ non ci sono le risorse”. In favore delle problematiche sociali non ci sono più fondi o finanziamenti statali, l’unica possibilità sono i fondi europei. Partecipare ad un bando europeo non è cosa semplice anche perché sono tanti i concorrenti per cui sia le finalità che i partner che i procedimenti devono essere ben scelti e coordinati. Ai fondi europei ha avuto accesso la Municipalità Vomero – Arenella con il lavoro svolto da Cinzia Del Giudice, delega alla progettazione ai Piani di Azione e coesione, nonché alle pari opportunità della V Municipalità. Cinzia Del Giudice, da attenta osservatrice del territorio, è riuscita per prima a sfruttare i fondi europei, individuando la necessità di realizzare al Vomero una ludoteca. E’ nato così il progetto “la Ricerca del Tempo Guadagnato”, per il quale la V Municipalità ha avuto il compito di individuare i partner da coinvolgere e coordinare in un percorso che è partito nel 2012 e si concluderà tra 15 mesi. Sono 200.000,00 Euro i fondi destinati alla ludoteca, che permetterà da settembre alle lavoratrici del CNR e ad alcune mamme della V Municipalità di usufruire della struttura, che ben presto sarà affiancata da quella della Savy Lopez, in via Piscicelli. Mentre i lavori di ristrutturazione della struttura in cui sarà ubicata la ludoteca sono in fase di completamento, la Consigliera Cinzia Del Giudice, le coordinatrici del progetto per il CNR, M.Rosaria Capobianco e Giovanna Acampora e le responsabili per la cooperativa Etica Nadia Bassi e Ida Mazzarella, hanno dato il via a Eureka, inaugurando il primo campo estivo pubblico e gratuito per le mamme lavoratrici e non del territorio. Eureka è iniziato il 30 giugno, venti i bambini partecipanti per una durata di 4 settimane. Peccato che non si sia trovata ancora una soluzione per lasciare entrare il pulmino dei bambini all’interno dell’area del CNR che renderebbe le mamme più tranquille.
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