Evento internazionale “Capoeira Na Rua 2014”
di Manuela Ragucci
Il 9, 10 e 11 maggio si terrà la kermesse internazionale “Capoeira na rua”, una tre giorni all’insegna della cultura brasiliana con lezioni e rode di capoeira, musica afrobrasiliana e feste che animeranno la città di Napoli .La manifestazione, giunta alla XIV edizione, è organizzata dal gruppo di Capoeira Balanço do Mar del professor Tatù ( il primo a portare la capoeira a Napoli) con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’ente di promozione sportiva UISP, quest’anno ospiterà alcuni dei più importanti maestri della capoeira contemporanea. “Special Guest” dell’evento sarà Mestre Barrão, fondatore del gruppo “Axé Capoeira” (uno dei più estesi gruppi di Capoeira nel mondo, presente in Brasile, Stati Uniti, Canada ed Europa), famosissimo per la sua capoeira, musica, e per i suoi lavori da percussionista. Proprio qui a Napoli Mestre Barrao presenterà il suo ultimo progetto discografico. Saranno inoltre presenti altri Maestri brasiliani provenienti da tutt’Italia.
Un’occasione da non perdere per conoscere e avvicinarsi a questa disciplina sportiva che racchiude il gioco, la lotta e la danza accompagnata dalla musica dal vivo. La Capoeira dal 1974 è stata riconosciuta come sport nazionale brasiliano ma affonda le sue radici nel XVI secolo e nasce dalla creatività degli schiavi africani che, impossibilitati ad usare armi per lottare a favore della loro libertà, mascheravano la pratica e l’esercizio delle loro lotte tribali con musiche e balli in modo da ingannare i loro padroni bianchi. Nella sua pratica, è un’attività fisica sana ed economica che induce allo sviluppo armonico di tutto il corpo; inoltre favorisce un corretto sviluppo della personalità, la socializzazione nel gruppo, facilita l’espressività corporea e insegna a controllare l’energia espressa dai partecipanti.
Giovanni Coraggio in arte Professor Tatù racconta ai lettori di Vomero Magazine cos’è la capoeira.
– Quando è avvenuto il tuo incontro con la capoeira?
– Da ragazzino mi piaceva correre e lottare, così a dodici anni ho cominciato a praticare lotta libera per poi passare, verso i diciotto anni, al karate. A ventun anni ho conosciuto la Capoeira attraverso il Meste Barrão che cominciò dei corsi a Napoli, nel 1991.
La prima volta che ho visto quest’arte son rimasto colpito dalle sue particolari caratteristiche che mi hanno subito affascinato; c’era la musica, la lotta, le acrobazie, tutto quello che un ragazzo poteva desiderare di praticare, racchiuse in un’unica arte. Mestre Barrão purtroppo rimase solo un anno in Italia, ma fu un anno molto intenso, che oltre ai tanti allenamenti fu ricco di esperienze incantevoli come la partecipazione a spettacoli folclorici nei vari locali di Napoli, gli incontri con i pochi capoeiristi presenti in Italia, e il viaggio a Milano per il Batizado del gruppo di Capoeira del Mestre Baixinho.
Nel 1993 conobbi il Mestre Alemão di São Paulo, che avviava corsi di Capoeira in Genova; facemmo amicizia e dopo un periodo di conoscenza cominciai a praticare l’arte sotto il suo orientamento. Nel 2000, dopo il secondo Batizado del gruppo Triarte a Genova, sotto la supervisione del Mestre, cominciai a dare lezioni a Napoli per il gruppo Triarte di Napoli. In quello stesso anno fondai, con la partecipazione e l’appoggio dei miei allievi, l’associazione sportiva e culturale CapoeiraNapoli, il cui scopo fondamentale era la pratica e la diffusione della Capoeira e la ricerca dei vari aspetti della cultura afrobrasiliana che supportava l’arte stessa.
– La capoeira non è solo uno sport, è un modo di vivere. … in che modo può cambiare la vita?
– Ho cominciato a 21 anni a praticare la Capoeira; è iniziato tutto per gioco ma poi la scoperta della cultura afrobrasiliana insita in questa arte ha cominciato a cambiare il modo di vedere della mia vita. Ho lasciato il mio precedente lavoro per dedicarmi totalmente allo studio e alla divulgazione di quest’arte meravigliosa; ma il percorso di questi tredici anni del gruppo non è stato per niente semplice. Tanti ostacoli e problematiche sono sorti sul nostro cammino comune, tra le tante la distanza con il nostro maestro di riferimento. Ogni mese mi recavo da Napoli a Genova (oltre 700 km in treno) per una settimana al fine di seguire i suoi corsi e poter poi lavorare a Napoli con programmi aggiornati. E, lo stesso, ogni mese il Mestre Alemão prendeva un treno, e dopo più di otto ore di viaggio, lavorava per due giorni con gli allievi in palestra sulle tecniche corporee, sulla musica e ritmi e sulla storia della Capoeira. Finito il seminario, doveva sobbarcarsi altre otto ore di treno per tornare nella sua città.
Un altro aspetto importante è stato essere italiano, quindi non di origini brasiliane; la mia situazione, in un contesto giovane di capoeira quale era l’Italia nel 2000, creava sconcerto tra le persone che si avvicinavano al mio gruppo (e lo creano tuttora) e perplessità in alcuni degl’insegnanti brasiliani che non mi conoscevano. Nonostante ciò, molti dei capoeiristi passati per Napoli e che hanno fatto conoscenza del nostro gruppo hanno riconosciuto il lavoro e la ricerca da noi portati avanti che ci hanno poi dato la possibilità di incontrare altri Maestri di Capoeira.
– Fare, insegnare, vivere la capoeira a Napoli cosa significa per te?
– Essere riuscito a creare e a sostenere un gruppo di Capoeira in un territorio in cui le difficoltà sono enormi per lo sviluppo di un progetto sociale e culturale totalmente sconosciuto, è stato un’esperienza unica per me. Credo di essere maturato molto sotto il peso di questa responsabilità, ma le opportunità che si sono presentate sotto diverse forme hanno contribuito a rendermi più riflessivo. Napoli e il suo fermento intellettuale mi hanno dato la forza di spingermi al di là dei miei limiti, riuscendo anche a convogliare all’interno del gruppo persone e energie positive per un percorso formativo comune a tutto il gruppo. Infatti, mi sono riscritto all’Università laureandomi in Scienze Motorie per avere maggiori strumenti educativi e didattici per la costruzione di una comunità di apprendimento qual è il gruppo di Capoeira Balanço do Mar, che si riconosce, si, in un’associazione sportiva, ma anche culturale e sociale.
– Anche qui può essere un’opportunità per togliere i ragazzini dalle strade dei quartieri a rischio delinquenza, per appassionarli , per dar loro anche un’opportunità di riscatto e perché no di lavoro???
– Da anni ormai l’associazione non si occupa più soltanto dei corsi in palestra, ma partecipa a progetti sociali e culturali a medio e lungo termine. Sono stati portati avanti progetti per il recupero di ragazzi fuoriusciti dall’ambito scolastico, bambini a rischio di disagio sociale; per la parte culturale abbiamo organizzato corsi di musica e ritmi, dalla Capoeira al samba, passando per il maculelé, i ritmi afro e degli orixás, corsi di lingua portoghese, proiezioni di films in tema con il Brasile in lingua originale, feste e spettacoli musicali con ospiti brasiliani. Il nostro progetto si fonda sulla ricerca multiculturale dei vari aspetti capoeiristici, cercando di non trascurare nessuna delle varie componenti artistiche. Allo stesso tempo non dimentico mai che la capoeira è un gioco e come tale va sempre affrontata.
Per lasciarsi travolgere dall’arte carioca in ruas il calendario della manifestazione è ricco di momenti che coinvolgeranno cittadini e turisti. Questo il programma:
Venerdì 9 maggio alle 20: roda alla palestra Eagle Gym in Via Andrea d’Isernia 28.
Sabato 10 maggio: al palazzetto polifuzionale di Soccavo si terranno lezioni e dimostrazioni di capoeira per tutto il giorno.
Sabato 10 maggio dalle ore 20: serata di musica e danza al centro storico nell'”Ex Asilo Filangieri” dove si terrà la festa con l’esibizione della Sambanda do Mar e del gruppo Balanço do Mar con samba e Capoeira.
Domenica11 maggio in mattinata al palazzetto polifunzionale di Soccavo si terrà la cerimonia di Batizado e cambio di corda in cui gli allievi principianti riceveranno le corde per diventare dei “veri capoeristi” e gli alunni più avanzati cambieranno corda per continuare il loro percorso. Subito dopo la cerimonia ci si sposterà in zona Lungomare Liberato (Via Caracciolo) per continuare i festeggiamenti con rodas e musica dal vivo.
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