Cosa vuoi trovare sotto l’albero di Natale?
Si fa presto a dire crisi. Si fa presto a dire che i negozi chiudono. Ma, al di la’ del momento negativo che vive tutta l’Italia, quali sono le problematiche locali che attanagliano i commercianti vomeresi? Quali sono gli aspetti che complicano sia la vivibilità del quartiere che l’economia dei commercianti? Noi lo abbiamo chiesto negozio per negozio in molti esercizi commerciali del Vomero e dell’Arenella con una domanda molto semplice e diretta: Cosa vorresti trovare sotto l’albero di Natale? Svariate e diverse le risposte dei negozianti, che suggeriscono i punti in cui si potrebbe intervenire per migliorare la situazione e rilanciare il commercio. In generale, ci si aspetta una maggiore cura del quartiere ed una rinnovata attenzione per le difficoltà piccole e grandi che vivono i commercianti, che preferirebbero essere ascoltati dalla Municipalità piuttosto che vivere l’idea del rilancio dell’economia in una sola notte come accade da due anni con l’evento Notte bianca al Vomero, pur apprezzato ma giudicato insufficiente per ottenere lo scopo prefissato. Insomma, spiegano i commercianti di Vomero e Arenella, la battaglia per fronteggiare la crisi va combattuta tutti i giorni e tutti insieme e non “una tantum” ed in maniera unilaterale. Antonio Ippolito, titolare di un bar in piazza Immacolata, spiega che per l’anno nuovo “sarebbe auspicabile che ci fosse una consapevolezza del momento di crisi e una maggiore collaborazione tra i commercianti” e quindi come regalo sotto l’albero di Natale vorrebbe “Meno egoismo ed un vera sinergia tra i negozianti”. Nando Assisi, dalla sua salumeria di via Menzinger, chiede come regalo “meno disservizi ovvero servizi più efficienti ed un quartiere più vivibile”.
Antonio Petito, nato nel centro storico di Napoli ma vomerese di adozione, vorrebbe una città meno trascurata. “Ho un negozio di detersivi e articoli per la casa qui in via Suarez da 25 anni – spiega – e vorrei lavorare in un quartiere più vivibile. Come educazione e servizi garantiti al cittadino, purtroppo, questa città è morta. Io la amo Napoli ma soffro a vederla così trascurata e di conseguenza la vivo male”.
Eduardo Sarnacchiaro, invece, dal suo negozio di scarpe in via Luca Giordano, ci tiene a specificare con orgoglio che lui è un “vomerese doc”. “Per il mio quartiere, sotto l’albero di Natale – afferma – vorrei marciapiedi sistemati e non più pericolosi ed una illuminazione nuova. Per il commercio qualche iniziativa che permetta di dare lavoro a chi lo ha perso. Con pochi soldi, in via Luca Giordano si potrebbe definire una Ztl vera come lo è quella di via Roma. Così, la Zona a traffico limitato è inutile ed inguardabile. Le auto e le persone non sanno dove devono passare”. Poco più avanti e c’è un altro negozio storico del Vomero, il bar Bellavia. Alla cassa c’è Alessandro Bellavia, che pensando ad un regalo da trovare sotto l’albero di Natale non ha dubbi: “Vorrei trovare i clienti che non possono venire più in quanto penalizzati dalle tasse”.Sempre in via Luca Giordano, nel suo negozio di abbigliamento maschile Marzio D’Angelo chiede più o meno la stessa cosa: “Riavere quei clienti che non possono spendere qui per l’assenza di parcheggi in via Luca Giordano”. “E poi – prosegue – assolutamente vorrei che si facesse qualcosa per fermare l’invasione dei negozi cinesi che hanno preso già diversi esercizi commerciali in poco tempo qui al Vomero. Ad Ischia i nostri colleghi hanno fatto una serrata e sull’isola adesso non ci sono più negozi cinesi. Ecco, dovremmo fare anche qui lo stesso prima che ammazzino il commercio”. Carlo Migliucci, dal negozio in via Carelli (uno degli oltre dieci negozi di abbigliamento di famiglia presenti al Vomero), chiede a chi è preposto alla gestione del territorio della quinta Municipalità di occuparsi dei problemi che tutti i giorni attanagliano i residenti e i commercianti. “Innanzitutto – spiega – vorrei che si evitasse che una delle strade principali a livello nazionale come via Luca Giordani abbia i cassonetti della spazzatura al centro della strada, invece di piante, arredo urbano decoroso e pulizia. Questa – prosegue Carlo Migliucci – è certamente una cosa vergognosa che non esiste in un’altra città in tutto il mondo. Questo scempio danneggia già da tre anni l’economia di questa strada e di questo quartiere. Poi notiamo carenza del servizio di raccolta spazzatura e della sicurezza. Abbiamo sollecitato di intervenire per risolvere queste problematiche a chi governa il territorio ma non abbiamo mai avuto riscontro. E poi vorremmo sapere come mai si registra questo improvviso boom di negozi cinesi”.
Elettra Massaro, titolare di un negozio di abbigliamento femminile in via Mascagni, spera di trovare sotto l’albero di Natale “la tranquillità e la serenità di lavorare senza pressioni e scadenze”, mentre Tiziana Capezzuto, dal negozio di noleggio e vendita macchine per caffè di via Gemito, spiega che “la strada più illuminata sarebbe un bel regalo” e Giovanna Martino spera in “qualche evento innovativo per rilanciare il commercio”. Infine, Giuseppe Carcatella, vorrebbe “essere supportato un po’ più dalla municipalità e vedere una maggiore cura del verde e manutenzione delle strade”. Infine, anche lui, spera in “altri eventi per ravvivare il quartiere e l’economia del territorio, tipo la notte bianca ma organizzati meglio”. I negozianti vomeresi hanno scritto le loro “lettere” per Natale. Ora la parola passa al Babbo Natale di turno: la quinta Municipalità e il Comune di Napoli.
di Alessandro Migliaccio
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