VINCENZO RUGGIERO, UN ARTISTA DA RISCOPRIRE
Se Napoli e la Campania tutta sono oggi meta di un turismo ricercato molto si deve ai tanti pittori e scultori che per anni hanno esportato opere che riproducono i nostri paesaggi e le nostre bellezze. La maggior parte di questi artisti sono morti e molti loro lavori sono andati dispersi o addirittura è stata cambiata la firma sotto i quadri. Sono troppo pochi i collezionisti che son riusciti a salvare queste opere. È stato fortunato Vincenzo Ruggiero. Molti lavori di questo pittore sono stati raccolti da Donatella Rizzo, grazie alla sua sensibilità e al suo amore per l’arte. La grande critica Palma Bucarelli, vedendo alcune opere presenti nella pinacoteca della collezionista Rizzo, ha apprezzato la ricerca artistica di Ruggiero. Del nostro maestro conosciamo poco. Non sappiamo come si è avvicinato al mondo dell’arte. Per fortuna dietro a una tavoletta che rappresenta una donna che cuce qualcuno ha annotato: “Vincenzo Ruggiero di Cajafa n. a Sejano di Vico Equense 5-4-1877 m. a Napoli improvvisamente da giusto quale visse il 23-4-1951”. Ha abitato a Napoli in piazzetta Stazio Petraio 12 bis. È sepolto nel cimitero di Poggioreale a Napoli. Sul quotidiano” Il Mattino” del 25 settembre 1929 si legge che Ruggiero ha esposto le sue opere nella mostra di pitture e sculture promossa dal Comitato per l’autunno napoletano, allestita nel padiglione del “Circolo degli Artisti “nella villa comunale.
Il nostro pittore viene poi ritratto in una foto pubblicata sul mensile “Rinascita artistica” del settembre 1947 con la sua improvvisata “personale” sul marciapiede di via Roma, anticipando un nuovo modo di esporre, oggi in gran voga. Su un ritaglio del giornale “Rinaldo in Campo” datato settembre 1950, lo scultore Giovanni Tizzano così lo definisce: “è il pittore autorizzato della strada. È un tipo semplice e vivace; appassionato della musica e del canto, alla sua età, dopo una vita di stenti, il suo riposo consiste nel mostrare il suo lavoro ai passanti”. Vincenzo Ruggiero è menzionato anche tra i partecipanti a diverse importanti mostre collettive. Citiamo la sua partecipazione alla Nazionale d’arte “Piedigrotta 1950” allestita nella galleria “Il Parnaso” organizzata dallo scultore Domenico Tafuri e dalla pittrice Maria Bertolani. Molteplici le tematiche affrontate dall’artista: dalla paesaggistica alle nature morte, alla ritrattistica. Dipinge anche quadri di soggetti religiosi. Purtroppo mentre altri pittori di quell’epoca partecipavano alle Quadriennali e alle Biennali del tempo, Ruggiero era un pittore solitario. Da un esame attento e approfondito delle sue opere emerge che la sua ricerca era supportata da un respiro più di portata nazionale che di ambito napoletano. La sua pittura, anche quando affronta temi apparentemente scontati non è mai banale. Viene fuori la poesia di ciò che rappresenta. I volti da lui dipinti sono di intensa e moderna espressività.
di Camilla Mazzella storico dell’arte
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