PORTA SAN GENNARO RITROVA MATTIA PRETI
Porta San Gennaro, una delle più antiche porte di Napoli, a ridosso di via Foria, risalente all’VIII secolo d.C., da giorni è meta di un incessante pellegrinaggio. Cittadini napoletani, provenienti da varie zone della città, ma anche turisti, vi giungono per ammirare il prezioso affresco seicentesco sovrastante la Porta San Gennaro, opera di Mattia Preti, restaurato e restituito alla città in occasione del Maggio dei Monumenti 2021. L’affresco raffigura la Madonna con in grembo il Bambino, tra i santi Gennaro, Rosalia e Francesco, che intercedono la grazia divina affinchè ponga fine alla peste.
Le figure si stagliano sullo sfondo di una Napoli stracolma di cadaveri. L’opera, assegnata a Mattia Preti dagli eletti del popolo, nacque come ex voto per scongiurare la peste che nel 1656 infestava la città di Napoli. L’affresco, testimone di quella terribile epidemia bubbonica, che piombò improvvisamente sulla città, è l’unico rimasto della grandiosa opera di Mattia Preti, pittore calabrese, che dipinse affreschi votivi, di intercessione all’Immacolata Concezione e ai Santi protettori, su sette porte di accesso alla città: porta dello Spirito Santo, porta San Gennaro, porta del Carmine, porta di Costantinopoli, porta Capuana, porta Nolana, porta di Chiaia.
Tutto è andato perduto, tranne l’affresco su Porta San Gennaro. Il restauro, eseguito da Laura Giusti, storico dell’arte, e da Barbara Balbi, restauratrice, è stato totalmente finanziato da un gruppo di privati cittadini allo scopo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale di Napoli. Un segno tangibile di amore e cura per la propria città, ma anche di impegno sociale per la riqualificazione di una zona storica come la Sanità.
Ersilia Di Palo
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