Sole? Si, grazie. Ma in sicurezza
di Manuela Ragucci
“La dermatologa Nadia Russo spiega come abbronzarsi”
Con l’arrivo delle belle giornate, ognuno di noi è propenso a trascorrere maggior tempo all’aria aperta. Basta una giornata di sole a popolare i giardini della Floridiana, presi d’assalto dagli amanti della tintarella . Ma come ci spiega Nadia Russo, specialista in dermatologia e venereologia, socio fondatore GILD-ftp , l’ abbronzatura però non si improvvisa,va piuttosto programmata e pianificata per non far correre rischi più o meno gravi alla pelle.
Quali sono i danni quando ci si espone al sole?
”Quando ci si espone al sole si può essere vittima di due tipi di danno:di tipo immediato, come l’ustione solare o l’eritema, e di tipo tardivo,come il fotoinvecchiamento cutaneo e la fotocarcinogenesi. Sicuramente una pelle che fa indigestione di sole è una pelle che invecchia prima e male”.
Quali sono gli accorgimenti da seguire sempre?
“Innanzitutto è importante tener conto dell’orario di esposizione ai raggi solari e sicuramente ad adulti ma soprattutto a bambini,non consigliamo mai esporsi tra le 11.00 e le 16.00”.
Un’esposizione prolungata cosa comporta?
”Stare troppo al sole comporta l’essere sottoposti all’azione dei raggi UV (raggi di natura fisica) che,penetrando attraverso la cute come degli spilli,possono arrivare nel derma distruggendo il collagene e alterando l’elasticità dei vasi sanguigni. La distruzione e l’alterazione di queste cellule porta ad un impoverimento delle strutture cutanee e ad invecchiamento precoce. Non solo. Queste cellule,distrutte, cercano di stimolarne nuove. Ora se il DNA di queste cellule viene alterato dai raggi UV possono formarsi cellule anomale,che sono di natura tumorale”.
Cosa bisogna fare per evitare tutti questi danni?
“La prevenzione è fondamentale, e comincia anche con l’alimentazione. Frutta e verdura devono rappresentare la base della nostra alimentazione ed in particolare quelli colorati (carote,ciliegie,albicocche…)che sono ricchi di beta-carotene,un precursore della vitamina A, che ha carattere protettivo,cioè, si somma alla melanina ma non ne stimola la produzione”.
Per quanto riguarda i prodotti? Quali sono quelli da usare?
“Le creme protettive aiutano moltissimo,se appropriate ed adoperate in maniera corretta. Meglio dunque un beauty-case fornito di tutto ciò che serve in base al tipo di pelle. E’ sempre preferibile utilizza re una crema ad alto fattore di protezione per i primi giorni,e sempre per le zone più critiche:l abbra,zigomi,naso,dorso dei piedi,decolleté;ed una crema solare a fattore protettivo più basso quando ormai la pelle ha iniziato a “difendersi” dal sole e quindi ad abbronzarsi”.
Come bisogna comportarsi con i bambini?
“La pelle di un bambino è una pelle delicate e sensibile,che più facilmente può andare incontro a fenomeni di irritazione e arrossamento. Al sole quindi subiscono maggiori danni e riportano facilmente scottature,anche dopo esposizioni moderate. Bisogna far comprendere ai genitori, che scottature solari durante l’infanzia o prima adolescenza predispongono le persone a sviluppare più facilmente tumori della pelle ed in particolare il tanto giustamente temuto melanoma. Per i bambini quindi esposizioni nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio,protezione solare sempre e durante tutto il periodo vacanziero,applicato più volte durante la giornata”. Come bisogna comportarsi in presenza di macchie e nevi? “Bisogna ricordare che i nevi vanno controllati prima dell’esposizione al sole,che la prevenzione e la cura delle macchie va fatta durante tutto il periodo invernale con l’ausilio di peeling o laser di varia natura (Q-Switched,CO2,luce pulsata,etc.) e non ricordarsene quando alle prime esposizioni iniziano ad evidenziarsi”.
E, per concludere, come bisogna comportarsi in presenza di macchie e nevi?
“Bisogna ricordare che i nevi vanno controllati prima dell’esposizione al sole,che la prevenzione e la cura delle macchie va fatta durante tutto il periodo invernale con l’ausilio di peeling o laser di varia natura (Q-Switched,CO2,luce pulsata,etc.) e non ricordarsene quando alle prime esposizioni iniziano ad evidenziarsi”.
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