Covid-19: Mascherine obbligatorie anche all’aperto, Frattini: oltre ai controlli ci vuole responsabilità dei cittadini
L’indicazione è chiara, indossare le mascherine. Sempre, anche all’aperto. Il provvedimento della Regione Campania non lascia spazio ad interpretazioni e mette i cittadini di fronte alle proprie responsabilità. È, infatti, dalla coscienza civica e di comunità che nasce la prima protezione contro il covid-19. Il provvedimento regionale, entrato in vigore il 24 settembre scorso, sembra destinato a perdurare nel tempo, vista la crescita dei dati relativi al numero di contagiati e la necessità di adottare una politica di contenimento che porti risultati. La prima arma, il vaccino, sembra ancora lontano. Sorge però il problema, in caso di violazione, di come far rispettare il contenuto dell’ordinanza regionale n.72. “Durante la pandemia – ci spiega il Capitano della Polizia Municipale Vomero-Arenella, Gaetano Frattini – la popolazione ha risposto bene e in fretta. Ora, sarà per la voglia di ripartire e il periodo post vacanze estive, ma i cittadini sembrano più restii a rispettare provvedimenti coercitivi, mostrano quasi un senso di ribellione, in particolare le fasce più giovani”. Il primo problema, quindi, è sensibilizzare i cittadini, ma come sperimentato nella scorsa primavera, forse è necessario che si instilli anche un po’ di paura. I napoletani, infatti, hanno reagito in maniera ordinata e disciplinata anche per la consapevolezza del rischio che si può correre avendo comportamenti deregolati. “Il primo problema riguarda alcune attività commerciali – prosegue Frattini – abbiamo dovuto sanzionare alcuni pubblici esercizi e anche attività ad esempio di parrucchieri, in questo caso non si tratta di aver violato nuove norme ma quelle già vigenti”. Un comportamento che preoccupa. È proprio dalle attività commerciali che deve partire, infatti, l’esempio di un giusto comportamento anche perché possono essere luoghi di maggiore diffusione del contagio. La movida incontrollata senza l’uso dei basilari presidi di sicurezza, con mancanza del distanziamento sociale, l’igienizzazione delle mani, l’uso di mascherine, è uno dei principali pericoli. “La gente ci chiede maggiori controlli e quindi sanzioni, ma senza l’aiuto degli abitanti è difficile ottenere risultati. Spesso ci cadono le braccia nel vedere alcune violazioni, ma riprendiamo subito a lavorare. Purtroppo, non è finito nulla e le persone ne devono essere consapevoli” spiega Frattini. Nei mesi del lock down le forze dell’ordine sono state viste come un’ancora di salvezza, coloro che potevano effettivamente aiutare ad uscire dall’emergenza, applausi dai balconi o per strada per il loro operato. “Ma non dobbiamo usare il pugno di ferro ed essere troppo rigidi, bisogna capire che siamo tutti dalla stessa parte. Dobbiamo portare una barca in porto per salvarci”, conclude con una metafora Frattini. Il rischio, concreto di un nuovo lockdown è dietro l’angolo. Le “minacce” istituzionali di nuove chiusure, anche radicali, spaventano l’economia, ma anche il tessuto sociale. Ma le aziende che hanno un caso di covid tra il personale e lo nascondono per non chiudere, le persone che hanno frequentato contagiati e non rispettano la quarantena, altri che sui mezzi pubblici si abbassano la mascherina sotto il naso, come se non fosse il naso uno dei veicoli che diffonde il virus, sono inaccettabili. Sono tutti comportamenti che possono essere controllati individualmente. Se a febbraio un po’ tutti erano stati colti alla sprovvista, era difficile capire quali fossero i comportamenti giusti da tenere, ora c’è uno storico, un’esperienza, che ci fa rendere conto dei pericoli. Mentre le istituzioni legiferano e cercano di migliorare il servizio sanitario, per qualità e quantità, l’aumento dei posti letto in terapia intensiva in particolare, noi tutti abbiamo l’obbligo di prestare attenzione ad ogni passo che facciamo. Limitazioni di libertà, violazioni della Costituzione? Forse è vero, ma di fronte ad un pericolo più grande, e solo per un tempo limitato, alcune disposizioni diventano necessarie, non resta che rispettarle aspettando tempi migliori.
di Giuseppe Porcelli
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