NON POSSO FARE A MENO DEL VESUVIO, NAPOLI È NELLA PELLE
Marisa Laurito è un’artista completa e instancabile, proprio come la “montagna sacra” da lei tanto amata è un’eruzione di idee ed è sempre pronta a mettersi in gioco soprattutto quando si tratta del teatro, suo primo amore e dal quale trae sempre nuova linfa.
Oggi è impegnata come direttore artistico del teatro Trianon Viviani qual è il suo ultimo progetto?
La Regione Campania ha accettato il mio progetto di far diventare il teatro Trianon “Stabile della canzone napoletana”, polo museale europeo. Sono tante le cose da realizzare affinchè la musica napoletana, conosciuta in tutto il mondo, abbia finalmente un suo teatro dove gli artisti che la suonano e cantano nelle sue molteplici sfaccettature e peculiarità possano incontrarsi e ritrovarsi. Un teatro dove ascoltare e cantare la canzone napoletana e dare vita a scambi musicali. Oltre ad aver allestito un cartellone con artisti di fama stiamo lavorando alla nascita di un museo virtuale e di un archivio digitale della canzone napoletana.
Un modo anche per avvicinare anche i giovani alla cultura e alla musica napoletana anche se oggi viviamo un’epoca difficile per i ragazzi?
Viviamo in una società complessa che va in una direzione non sempre bellissima. La perdita dei valori è molto grave e occorre recuperarli attraverso la famiglia, la scuola e anche il teatro. È complesso educare, ma credo sia necessario cominciare a dire dei no per far rinascere il sogno. Proprio in quest’ottica si colloca il talent live a cui abbiamo dato vita e che si terrà ogni settimana fino ad individuare due giovani che saranno inseriti sùbito nella compagnia stabile del teatro.
Lei ama la sua città, eppure si è traferita a vivere a Roma presto, come mai ha fatto questa scelta?
Non è stata una vera scelta bensì una necessità per lavorare; facendo sei mesi di tournèe all’anno e andando soprattutto al nord mi sono dovuta trasferire a Roma, dove, tra l’altro, avevo tutti i contatti ed era la base dei maggiori programmi televisivi. Napoli, però, è nel cuore e nell’anima, nella pelle. Nella mia casa c’è Napoli: ho il Vesuvio dipinto su una parete, ovunque è possibile scorgere immagini di San Gennaro. In cucina non mancano mai i piennoli di pomodoro.
Lei è nata nel quartiere San Lorenzo, ma ha un luogo del cuore che non può fare a meno di ritrovare quando ritorna a Napoli?
Amo vedere il Vesuvio per cui qualunque luogo da cui posso scorgerlo è per me perfetto. Forse via Caracciolo con il mare e proprio il Vesuvio è il luogo che racchiude al meglio le mie preferenze.
Quando ritorna a Napoli quale quartiere ama visitare più di altri?
Con la mia famiglia ho vissuto tra Piazza Carlo III e il Museo poi negli ultimi anni a Piedigrotta ed ho sempre vissuto molto il quartiere in cui ho abitato e amo tornarci quando posso. Mi piace molto anche il Vomero che, però, ho frequentato e frequento poco. Negli ultimi anni è cambiato molto.
Ha partecipato nel 1989 al Festival di Sanremo con una canzone sul Babà e la sua fama di ottima cuoca è confermata dai suoi amici, ma quale pietanza napoletana ama preparare?
Da buona napoletana il primato lo ha la pasta che amo cucinare in tutte le sue possibili salse.
Nella sua carriera tra teatro e televisione, con ruoli ad ampio raggio da attrice a cantante, intrattenitrice e presentatrice, ha vissuto tante esperienze e fatto molti incontri. Cosa ricorda con più piacere?
Tra tre anni saranno 50 gli anni di carriera. Ho avuto la fortuna di incontrare tanti personaggi straordinari ed ognuno mi ha lasciato qualcosa. Sicuramente in primis c’è Eduardo che mi prese nella sua compagnia e mi ha insegnato l’amore, la disciplina e la professionalità per il mio lavoro. A Renzo Arbore devo la popolarità ed un nuovo modo di lavorare improvvisando e facendomi scoprire autrice. Nel cinema, invece, mi ha aiutato Nino Manfredi e sicuramente non posso non citare un grande amico, mai banale, ironico e preparato: Luciano De Crescenzo.
Coltiva un sogno nel cassetto?
Mi sento appagata, ho realizzato tanto nella mia carriera. In questo momento il mio obiettivo è portare a termine il progetto legato al Teatro Trianon. Poi mi piacerebbe, però, molto interpretare una donna di spessore in una fiction, perché oggi sono di moda, ma soprattutto di alta qualità.
CLAUDIA PREZIOSO
Photo di copertina di Tiziana Orsini
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