RAFFAELE MORGHEN, OVVERO LA MAGIA DEL BULINO
La strada signorile che ricorda Raffaele (o Raffaello) Morghen nasce alla fine dell’Ottocento per collegare la Funicolare di Montesanto con piazza Vanvitelli. Agli inizi del Novecento la strada ospitava lo storico liceo classico Sannazaro, che dal 1938 ha invece la sua sede a ridosso della Funicolare centrale.
Morghen, illustre incisore su rame, di padre fiorentino, nasce nel 1761 a Portici.
Il Comune lo ricorda con una piccola lapide in marmo sulla casa natale e con l’intestazione di una Scuola media. Allievo fin da piccolo del padre Filippo, disegnatore e incisore, che ne aveva colta la predisposizione al disegno creativo, si trasferisce a Roma per perfezionare l’arte incisoria presso lo studio di Giovanni Volpato, maestro anche nel campo della ceramica e del quale sposerà la figlia Domenica, che lo preferisce al ben più celebre Antonio Canova, che pure frequentava lo studio Volpato. Dalla corte borbonica Morghen riceve la proposta di incidere i capolavori farnesiani conservati a Capodimonte. Ma preferisce l’offerta del Granduca di Toscana per cui si trasferisce a Firenze. Qui sarà docente di incisione alla Accademia di Belle Arti e nel capoluogo toscano trascorrerà il resto della sua vita, che si conclude nel 1833.
Gli allievi e gli amici fiorentini gli fanno erigere, a loro spese, un monumento funebre nella Basilica di Santa Croce, nel cuore di Firenze. Maestro nell’uso del bulino ha realizzato moltissime copie di capolavori dipinti su tela dai grandi nomi della pittura italiana, non solo del Rinascimento. Tra le incisioni di maggiori dimensioni, ricordiamo il Cenacolo di Leonardo al quale si contrappone la Madonna della Seggiola di Raffaello. Si tratta di due opere che costituiscono un eccezionale esempio di quel formalismo tecnico, quanto mai difficile da rendere con altro linguaggio.
Nel 1807 Morghen esegue, su disegno del pittore Stefano Tofanelli, un’acquaforte con il ritratto di Napoleone Bonaparte in veste imperiale come frontespizio del Codice a suo nome, stampato a Firenze nel 1809. L’opera incontrerà il pieno gradimento dell’imperatore.
di Camilla Mazzella laureata in Studi storico-artistici
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