La scuola secondo Ernesto Galli della Loggia
L’Aula Magna del Sannazaro gremita da un pubblico attento e partecipe
“Io volevo il cambiamento, ma non questo cambiamento”, così prende la parola il professore Ernesto Galli della Loggia durante il suo intervento, tenuto il 25 novembre presso l’Aula Magna del liceo Sannazaro in occasione della presentazione del suo ultimo libro “L’aula vuota. Come l’Italia ha distrutto la scuola.”
L’evento ha riunito docenti, ex docenti, presidi e ragazzi per ascoltare il noto editorialista del Corriere della Sera. Storico e accademico italiano, ha scritto decine di libri e ha lavorato per la RAI e La7. Il tema trattato è molto sentito, in una scuola in continuo mutamento (basti pensare alle riforme annualmente attuate dal MIUR sull’esame di stato) il professore esprime un forte senso di disapprovazione per la situazione attuale in cui verte la scuola italiana. Alla Tavola rotonda sono seduti anche Riccardo Güll, dirigente del liceo classico Sannazaro, il prof. Lubrano, introduttore dell’evento, e il prof. Adolfo Scotto di Luzio.
Secondo l’autore il concetto di una scuola, il cui obiettivo era quello del successo formativo, è stato una terribile forma di degenerazione. “Si è diffusa l’idea che la scuola democratica fosse quella che promuoveva i figli dei poveri. A mio giudizio, invece, la vera scuola democratica è quella che boccia i figli dei ricchi: il merito deve annullare le gerarchie sociali. Questo è stato il peggiore tradimento che la scuola ha potuto fare al suo stesso compito: quello di cancellare ciò per cui essa esiste.”
La serata si è così aperta a dibattiti e confronti. Molti professori sono intervenuti. Tra opinioni contrastanti, Galli della Loggia rivolge una domanda al suo pubblico: “La voce degli insegnanti in tutto questo lungo itinerario critico della scuola italiana è stata assente, perché?”. Un invito alla ricerca di una risposta finora non trovata.
Laura d’Avossa
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