A proposito di ‘scuola napoletana’
Assessore Palmieri: aumentare fiducia negli insegnanti
La scuola è il luogo in cui le istituzioni incontrano il pubblico per offrire un servizio che è spesso oggetto di critiche e di vessazioni, forse per una sorta di crisi d’identità nel modo di porsi, come guida formativa, per le nuove generazioni. Situazione, questa, presente a livello nazionale, ma accentuata nella scuola meridionale, stando alle statistiche dell’OCSE, che ogni anno registrano riscontri poco lusinghieri. Ne parliamo con l’Assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Anna Maria Palmieri, una delle ‘quote rosa’ più longeve dell’amministrazione De Magistris, forse anche grazie alla sua conoscenza del settore prima come docente e poi come formatrice e dirigente del CIDI, nonché supervisore per la SICSI presso L’Orientale di Napoli.
“A Napoli esiste tanta buona scuola ben prima che una legge la definisse così.
Scuola in cui si cercano strumenti alternativi, si contribuisce alla crescita culturale delle famiglie e del territorio, si lavora per l’inclusione. Ma non si può chiedere tutto alla scuola. Io penso che vadano valorizzati i progetti che uniscono curricolo ed extracurricolo e per questo, come assessorato, abbiamo promosso coprogettazioni (tra comune scuole e privato sociale).”
Spesso fatti di cronaca, anche drammatici, evidenziano carenze sul fronte dell’edilizia scolastica. Quali margini di azione esistono per la soluzione di questi problemi?
“Distinguiamo tra i problemi reali e le strumentalizzazioni, innanzitutto. L’edilizia scolastica ha bisogno di manutenzione, ma oggi anche di una rigenerazione degli spazi in direzione degli ambienti di apprendimento. Questo significa tenere insieme l’aspetto della sicurezza, quello della “bellezza” (fare scuola in luoghi sentiti come brutti è difficile) e quello della funzionalità. Trovo importante il ruolo delle istituzioni nel rimettere a posto le scuole sul primo e secondo versante, anche se esistono carenze ataviche da ripercorrere. Trovo però gravissimo che la scuola intanto subisca danni dovuti a fenomeni di vandalismo o di incuria, e su questo c’è tanto lavoro da fare.”
La scuola ed il ruolo degli insegnanti, sempre più esautorati di autorità nel difficile compito di educatore: quali strategie e soluzioni possono essere adottate per restituire dignità e valore alla funzione docente?
“La fiducia negli insegnanti e la loro autorevolezza (non autorità) significa smettere di attribuire loro ogni colpa della diseducazione e poi avere un atteggiamento accusatorio quando nella relazione con gli studenti non fanno contenti i genitori. Le fratture nella comunità educante sono gravi e non sempre le banalizzazioni con cui sono raccontate dai media aiutano a sanarle.
Per me la scuola è un lavoro che richiede passione e competenza, e gli insegnanti che hanno passione e competenza sono riconosciuti dai loro studenti. I ragazzi a volte capiscono di più e meglio degli adulti.”
Gianpaola Costabile
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