La moda di Renato Balestra alla Certosa di San Martino
“L’eleganza deve rispettare la propria personalità”
Entrare in un luogo storico e speciale, vivere come proiettati nel passato, ma sognare ad occhi aperti ed apprezzare l’arte nelle sue molteplici sfumature. Tutto ciò sarà possibile visitando la mostra “Celeblueation” nella Certosa di San Martino fino al 18 giugno, sarà un susseguirsi di emozioni perché è qui, e nello specifico nel Quarto Priore, che è stata allestita la mostra per esaltare il lavoro del couture internazionale italiano Renato Balestra.
Un allestimento curato da Armando Fusco productions che è riuscito a far convivere in maniera lineare l’arte pittorica con quella stilistica il tutto esaltato in talune occasioni dal panorama unico di Napoli che si ammira dalla collina vomerese. Percorrendo le varie stanze si susseguono manichini con abiti lucenti e spettacolari, bozzetti e disegni del maestro Balestra dagli esordi ad oggi. Sarà possibile ammirare il primo abito dello stilista italiano e gli ultimi realizzati per l’opera “Il lago dei Cigni” che proprio in questi giorni è in scena al teatro dell’Opera di Belgrado e di cui Balestra ha per la prima volta curato anche le scene.
La mostra antologica che rende omaggio al talento creativo dello stilista ha avuto inizio lo scorso ottobre alla Villa Reale di Monza e dopo Napoli proseguirà al Fortino di Forte dei Marmi, al Castello Miramare di Trieste e alla Fondazione Zeffirelli di Firenze.
Esporre nella Certosa è stato realizzabile grazie all’impegno e volontà della direttrice della direttrice Rita Pastorelli e della Soprintendente del Polo museale Campano Anna Imponente che ha dichiarato: “portare la moda nella Certosa, luogo sacro, vuole essere un modo nuovo di far apprezzare l’arte. Il marchio Balestra rappresenta la storia della moda italiana e merita un’esposizione museale”. Proprio lo scorso marzo la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio e il Ministero per i beni e le attività culturali ha dichiarato di notevole interesse storico l’archivio di Renato Balestra nell’ambito dell’attività di tutela e salvaguardia del patrimonio culturale del paese. Al riguardo lo stilista si è detto lusingato ed altresì spiazzato dall’essere divenuto monumento storico da tutelare.
Poi ha aggiunto di essere molto emozionato per questa mostra a Napoli e per lo speciale e meraviglioso luogo in cui è esposta. “Nell’entrare nella Certosa ho provato la stessa emozione che provai quando mi fu concesso di entrare da solo nella Cappella Sistina e rimasi estasiato, per cui avere esposte le mie creazioni in un luogo così storico e bello è davvero una grande soddisfazione” – ha dichiarato Renato Balestra. “Celeblueation” è il nome scelto per la mostra per dare enfasi al cosidetto blue Balestra, tratto distintivo della maison italiana e agli abiti in questa tonalità è stato dedicato un apposito spazio. Tra questi emerge la prima realizzazione dello stilista triestino proveniente da una famiglia di ingegneri ed architetti che in realtà suonava il pianoforte e voleva diventare musicista. “Da sempre, però, ho apprezzato l’arte nelle sue molteplici forme e soprattutto quella pittorica, avevo uno zio famoso e dipingevo ad olio da ragazzo. Il mio primo amore è stato per il Caravaggio. Ancora oggi continuo a studiare ed approfondire l’arte, la trovo consolatoria. Nei miei abiti mi sono talvolta fatto ispirare da grandi pittori come Van Gogh”.
Lo stilista Balestra, accompagnato dalle figlie Federica e Fabiana, ha poi affermato che pur se irragiungibile bisogna sempre perseguire la perfezione e per questo per lui oltre al disegno dell’abito è molto importante anche la scelta della materia prima. E di tessuto pregiato sono le nuove divise che lo stilista ha realizzato per il personale del Polo museale della Campania rivisitando il logo e rimanendo su un classico gessato perchè come ha dichiarato lo stesso stilista non voleva sovrastare la bellezza dei luoghi di cui il personale è custode.
Claudia Prezioso
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